Notizie

Antimafia ARS: “Dopo l’omicidio Taormina, più Stato”

Si è conclusa oggi nel capoluogo siciliano la giornata di lavori della Commissione Antimafia dell’ARS, dedicata alla sicurezza e alla lotta alla criminalità mafiosa nella Città Metropolitana. Al centro del confronto con autorità istituzionali, forze dell’ordine, magistratura e sindaci, anche il recente omicidio del giovane Paolo Taormina.

di piero messina per sicilia on demand -

Si è conclusa oggi a Palermo la giornata di lavori della Commissione Antimafia dell’Assemblea Regionale Siciliana, interamente dedicata all’analisi della criminalità mafiosa e delle problematiche legate alla sicurezza pubblica nella Città Metropolitana. L’incontro, ultimo atto del monitoraggio condotto in tutte le province siciliane, ha assunto un significato particolare dopo il recente e tragico omicidio del 21enne Paolo Taormina, che ha profondamente scosso la comunità e acceso i riflettori sulla violenza urbana.

La Commissione, presieduta da Antonello Cracolici, ha ascoltato – nel corso di tre audizioni – i massimi rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell’ordine e della magistratura, oltre ai sindaci del territorio metropolitano.

In tarda mattinata, il confronto con il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, con la partecipazione del Prefetto, del Questore, dei comandanti provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza e del capo centro operativo della DIA. Poi l’incontro con l’autorità giudiziaria – Procuratore generale e Procuratore capo – che ha permesso un approfondimento sulle strategie investigative e giudiziarie. A concludere la giornata, alle 16:00, il tavolo con i sindaci, chiamati a rappresentare le istanze dei territori più colpiti.

Palermo era l’ultima tappa di un percorso avviato in tutta la Sicilia, ma la presenza della commissione oggi è stata inevitabilmente segnata dall’omicidio Taormina, che ha dominato i colloqui istituzionali. C’è l’impegno a rafforzare le aree più esposte, anche se il rischio di spostamento della criminalità resta alto. La mafia continua a esistere, pur cambiando pelle, e incide su economia, sicurezza e politica. Il vero pericolo è pensare che non sia più un’emergenza. La commissione ha voluto lanciare un appello alla responsabilità collettiva: “La cultura mafiosa sta tornando attrattiva per i più giovani. Serve una strategia di rottura culturale. Le istituzioni devono interrogarsi e agire, perché la lotta alla mafia oggi passa anche dal contrasto ai modelli culturali devianti”.