Caltanissetta

Archeologia, si punta all’autunno per musei e siti storici

Ecco la road map della Soprintendenza per il rilancio culturale della città

di finmedia -

Nonostante tutto, sembra che i tempi siano rispettati. E in una città dove i cantieri archeologici sembrano eterni e la burocrazia un labirinto, è già una notizia.

L’autunno si preannuncia come stagione di rinascita per alcuni dei più importanti siti culturali del territorio. A partire dai due poli museali più attesi: il Museo cittadino – di competenza del Parco Archeologico – che, salvo sorprese, dovrebbe finalmente riaprire entro ottobre. Ma anche il Museo del Mare, ancora alle prese con i lavori di allestimento del relitto, dove però si intravede una data di apertura imminente, dopo anni segnati da furti di rame e atti vandalici che ne hanno messo a dura prova il completamento e il dubbio ancora aperto sul futuro della gestione della struttura.

A fornire un quadro preciso è stata la soprintendente ai Beni Culturali, Daniela Vullo, intervenuta durante un incontro organizzato dall’Ordine degli Architetti. È lei a tracciare la road map per la piena fruizione dei tesori archeologici della città, rassicurando che, al di là delle difficoltà, il traguardo sembrerebbe essere vicino.

E se per i due musei bisognerà aspettare ancora qualche mese, la necropoli dei bambini di via Di Bartolo sarebbe ormai pronta. I lavori sono completati, gli ultimi passaggi burocratici in corso. Qui, dopo ritardi che sembravano insormontabili, la consegna e l’apertura ufficiale sono previsti a brevissimo.

Ma non finisce qui. L’Orto Pasqualello, un’area di grande valore paesaggistico e storico, sta rivelando nuovi, sorprendenti dettagli. Durante gli scavi per la riqualificazione del sito sono emerse sei sepolture arcaiche, risalenti al V-VI secolo aC e nuovi importanti ritrovamenti si stanno aggiungendo proprio in queste settimane. Il cantiere però non subirà rallentamenti e l’area archeologica dovrebbe diventare parte integrante del progetto di valorizzazione del sito.

La sfida ora sarà coniugare tutela e accessibilità. Rendere questi luoghi patrimonio vivo, aperto e raccontato, e non solo oggetto di studio. Un percorso non semplice, ma che potrebbe finalmente essere in fase di compimento.