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Autonomia differenziata, convegno all’Ars

Convegno all’Ars con docenti, sindacalisti e politici per discutere della Riforma Calderoli

di piero messina per sicilia on demand -

L’autonomia differenziata fa paura alle Regioni del Sud, che intravedono in quella riforma il rischio di vedere penalizzata la qualità dei servizi pubblici, scuola e sanità in primis. Di questo s’è parlato al convegno organizzato all’Ars dalla Commissione Biblioteca del Parlamento siciliano, presieduta da Roberta Schillaci.

 

Il Senato che ha dato il via libera al disegno di legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario. La riforma prevede una riduzione drastica delle materie di competenza esclusiva dello stato. Che impatto avrà la riforma sulle regioni del Sud e sulla Sicilia? Ornella Spataro, docente dell’Università di Palerrmo, sostiene di non essere certa che “le regioni, anche quelle più avanzate, saranno in grado di gestire le funzioni di cui andranno a chiedere l’esercizio”. Secondo la docente, la riforma potrebbe comportare una “redistribuzione delle risorse a danno delle regioni meno ricche”.

Quella dell’autonomia differenziata è una delle riforme più importanti degli ultimi anni che rischia di cambiare pesantemente, e in negativo, il destino delle popolazioni del Sud e della Sicilia in particolare. Se passa, per la scuola e la sanità saranno guai enormi, specie per il servizio sanitario nazionale che rischierebbe di essere smantellato. Al convegno ha partecipato anche Alfio Mannino (segretario Cgil Sicilia): “siamo preoccupati sia per gli economici, sia per quelli istituzionali. Saranno le regioni a scegliere, in maniera non uniforme, quali materie farsi devolvere dallo Stato. Così si rischia uno Stato Arlecchino, si perde il senso dell’Unità nazionale”.