Politica

Autonomia Siciliana: Minardo, “Serve ripensarla con coraggio”

A rilanciare il dibattito, il deputato nazionale Nino Minardo

di Sergio Randazzo -

Settantanove anni fa nasceva l’Autonomia Siciliana, uno degli strumenti istituzionali più rilevanti della storia dell’Isola. Un atto solenne, frutto di battaglie culturali e politiche, di tensioni sociali e di un desiderio profondo: quello di autodeterminarsi, amministrare da sé le proprie risorse, valorizzare la propria storia. A distanza di quasi otto decenni, la domanda torna a farsi stringente: che ne è oggi di quello Statuto speciale?

A rilanciare il dibattito è il deputato nazionale Nino Minardo, che in occasione dell’anniversario solleva una riflessione politica e umana: “I nostri padri ci hanno consegnato uno strumento straordinario – scrive – che però non abbiamo saputo utilizzare pienamente e correttamente”. Nel messaggio, Minardo esclude l’idea di un’abolizione dello Statuto, ma ne invoca una rilettura profonda.

Il parlamentare modicano tocca un punto cruciale: l’Autonomia non può essere solo una prerogativa normativa o una bandiera da sventolare in campagna elettorale, ma deve diventare una leva di buon governo, innovazione, sviluppo.

Le parole di Minardo suonano come un appello al senso di responsabilità della classe dirigente siciliana, ma anche come uno sprone alla società civile: serve un dibattito rigoroso e concreto, fuori dalle retoriche e dagli slogan. “È tempo – sottolinea – di recuperare lo spirito originario dello Statuto: uno strumento per fare della Sicilia una terra moderna, giusta, autorevole”.