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Benessere animale, FIDSPA ricorre al Presidente della Repubblica: “Esclusione irrazionale”

A sostenere l’azione legale, oltre alla federazione, ci sono 100 soci

di Sergio Randazzo -

La Federazione Italiana Dottori in Scienze della Produzione Animale (FIDSPA) ha presentato un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica contro il decreto interministeriale firmato dai Ministeri dell’Agricoltura e della Salute, che esclude i laureati in Scienze della Produzione Animale dal nuovo sistema di certificazione per il benessere animale. A sostenere l’azione legale, oltre alla federazione, ci sono 100 soci che hanno sottoscritto il ricorso in prima persona.

Il nodo della questione

La controversia nasce dal Decreto interministeriale n. 563467/2024, che regola il Sistema di Qualità Nazionale del Benessere Animale (SQNBA). Questo sistema di certificazione, che consente agli allevatori di accedere a fondi aggiuntivi nell’ambito degli aiuti PAC, prevede che solo le professioni sanitarie animali possano svolgere le valutazioni necessarie per ottenere la certificazione. I dottori in Scienze della Produzione Animale, invece, vengono esclusi, nonostante le loro competenze specifiche in materia di biosicurezza, monitoraggio dell’uso del farmaco veterinario e tutela ambientale.

Secondo la FIDSPA, questa decisione non ha basi razionali e contrasta con quanto stabilito dai Decreti Ministeriali n. 1648 e 1649 del 19 dicembre 2023, che riconoscono il percorso formativo degli zootecnici come adeguato per le valutazioni sul benessere animale.

La posizione della FIDSPA

“Non siamo soddisfatti di aver dovuto ricorrere all’azione legale – afferma Emiliano Lasagna, presidente della FIDSPA – ma da due anni cerchiamo di far comprendere al legislatore la problematica. Nonostante le promesse di apertura verso il nostro titolo professionale, non è cambiato nulla. A questo punto, l’unica strada rimasta era il ricorso”.

Una situazione che appare ancora più paradossale a chi, come Chiara Spigarelli, consigliera nazionale FIDSPA e coordinatrice del gruppo di lavoro sul benessere animale, si trova a formare i veterinari per ottenere l’abilitazione alla certificazione SQNBA, senza poter tuttavia eseguire personalmente le valutazioni in allevamento. “Anche senza essere specialisti della materia – sottolinea Spigarelli – basta il buon senso per capire quanto sia irragionevole e contraddittorio il provvedimento”.

La richiesta della federazione

Con oltre 2500 soci in tutta Italia, la FIDSPA chiede il riconoscimento del ruolo dei laureati in Scienze della Produzione Animale nella certificazione del benessere animale, affinché il sistema di valutazione sia basato su competenze specifiche e su una collaborazione sinergica con le altre figure professionali coinvolte. La speranza della federazione è che i Ministeri possano rivedere la loro posizione, evitando un lungo iter legale.