Ragusa

Bimbo con fratture a Scicli: disposto incidente probatorio

L'avvocato Rinaldo Occhipinti, difensore dell’uomo, chiederà che la perizia medica valuti anche eventuali patologie pregresse del bambino

di Sergio Randazzo -

La Procura di Ragusa, sotto la direzione del sostituto procuratore Gaetano Scollo, ha disposto un incidente probatorio per accertare la natura delle lesioni subite da un bambino di 5 anni a Scicli. Per il caso è attualmente detenuto in custodia cautelare il padre, un 39enne del posto, arrestato dai carabinieri il 22 febbraio.

Le condizioni del bambino e la ricostruzione del padre

Il piccolo è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale di Modica il 4 febbraio con diverse fratture: radio e ulna del braccio sinistro, ulna del braccio destro, tibia e perone della gamba sinistra, oltre a tumefazioni al volto. Durante l’interrogatorio di garanzia, il padre ha ammesso di aver provocato le fratture stringendo a sé il bambino per calmarlo in un momento di forte agitazione, senza rendersi conto della forza esercitata.

Dubbi sulle condizioni di salute del bambino

L’avvocato Rinaldo Occhipinti, difensore dell’uomo, chiederà che la perizia medica valuti anche eventuali patologie pregresse del bambino. Sembra infatti che la pediatra avesse già prescritto approfondimenti specialistici, senza però avere avuto riscontro.

Dinamica degli eventi secondo il padre

Secondo il racconto fornito al gip, il 2 febbraio, mentre faceva il bagnetto, il bambino sarebbe caduto a terra sbattendo il viso. Nel pomeriggio, la famiglia sarebbe uscita per una passeggiata e, in serata, il piccolo avrebbe manifestato agitazione. Il padre, nel tentativo di calmarlo, lo avrebbe abbracciato con forza eccessiva. Il giorno successivo, il 3 febbraio, l’uomo si sarebbe recato al lavoro lasciando il bambino a casa con la madre. Solo il 4 febbraio, dopo il peggioramento delle condizioni del piccolo, è stato allertato il 118, con il conseguente ricovero e l’intervento dei carabinieri.

Dubbio sulle capacità cognitive del padre

La famiglia dell’uomo ha sollevato dubbi sulle capacità cognitive del 39enne, elemento che potrebbe essere preso in considerazione nelle valutazioni degli inquirenti.