Palermo

Borsellino: Pm, “Gli imputati volevano favorire la mafia”

Nel processo, i tre poliziotti imputati, che facevano parte del gruppo di indagine guidato da Arnaldo La Barbera, sono accusati di calunnia aggravata

di Redazione -

“Nella sua requisitoria nel processo sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio, il sostituto procuratore Gaetano Bono ha affermato che il depistaggio è stato perpetrato.

A chi le responsabilità?

Bono ha dichiarato che la vera responsabilità va attribuita ai veri responsabili, sia mafiosi che esterni a Cosa Nostra, e ha espresso l’auspicio che la storia giudiziaria emerga chiara nel corso del processo. Ha sottolineato che l’obiettivo non era semplicemente quello di favorire la carriera di Arnaldo La Barbera, ma di agevolare le attività della mafia. Secondo Bono, gli imputati erano consapevoli del fatto che Vincenzo Scarantino stesse fornendo informazioni inventate. Il sostegno fornito al collaboratore nell’elaborazione delle sue dichiarazioni era necessario perché non rivelava la verità.”

Tre poliziotti imputati

“Nel processo, i tre poliziotti imputati, che facevano parte del gruppo di indagine guidato da Arnaldo La Barbera, sono accusati di calunnia aggravata per aver favorito la mafia. Secondo la Procura, avrebbero istruito Vincenzo Scarantino affinché accusasse persone estranee alla strage in cui persero la vita Paolo Borsellino e cinque poliziotti della scorta.”