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Cade da pala eolica, muore operaio a Salemi
La vittima era originaria di Benevento, aveva 33 anni e si chiamava Giovanni Carpinelli.
Un operaio che stava lavorando in una pala eolica nel territorio di Salemi è precipitato da 30 metri ed è morto. L’uomo è caduto all’interno della struttura. L’incidente sul lavoro si è verificato in contrada Ulmi, una strada provinciale nei pressi del paese che collega Salemi a Trapani. Si tratta di un cantiere di nuova installazione di pale eoliche. Sul posto i vigili del fuoco che hanno recuperato il corpo, nonchè personale del 118 e i carabinieri che indagano.La vittima era originario di Benevento, si chiamava Giovanni Carpinelli. Il grave incidente, per la precisione, si e’ verificato in contrada San Nicola; Carpinelli era un metalmeccanico che lavorava alla turbina di una pala eolica del parco di Salemi che ha in gestione la multinazionale Vestas. Al momento non si sa se si tratti di un operaio diretto o di un lavoratore di una ditta in subappalto. L’intervento di recupero del corpo da parte dei Vigili del fuoco si presenta difficoltoso perchè il corpo dopo la caduta si fermato a un’altezza di circa 48 metri
LE REAZIONI
Arrivano le prime reazioni, a cominciare dalle sigle sindacali. “La strage continua, la rabbia e il dolore non bastano più”, affermano i segretari generali di Uil Sicilia e Uil Trapani, Luisella Lionti e Tommaso Macaddino. “Lasciamo che magistratura e forze dell’ordine – aggiungono i sindacalisti – assicurino giustizia e verità ai familiari dell’operaio morto. Noi, intanto, denunciamo inerzie, ritardi, misure-spot della politica. Se non si fa subito qualcosa, se i Governi non affrontano le cause di questa strage che si consuma ogni giorno nei cantieri, nei campi e nelle fabbriche, il numero di morti sul lavoro crescerà ancora seguendo una tragica tendenza che in Sicilia sta tutta in pochi numeri: 65 vittime nel 2023, 60 nell’anno precedente. Quest’anno – chiosano Lionti e Macaddino – i morti tra gennaio e marzo sono stati 10 e già appena a metà maggio ci avviciniamo pericolosamente a quota 20. Chiediamo formazione, controlli, prevenzione”