Attualità
Casa dello studente, 20 anni di inerzia
La struttura è definitivamente chiusa dal 2007
504 posti letto a Minissale, 255 invia Catania e 1.080 al Boccetta, su un casermone di 12 piani, di cui 10 fuori terra, con affitti che prevedono tariffe tra 637 e 680 euro al mese, mentre la media cittadina per gli studenti è stimata intorno a 250 euro. Il progetto Zanklon, investimento previsto 37 milioni a valere dal Pnrr con vincolo di 12 anni, non convince. Tante le perplessità, in primis l’impatto sul territorio, poi il vincolo stringato e i costi elevatissimi per gli studenti.
Tanti gli interrogativi legati più in generale ad una politica di servizi offerti agli studenti che fa acqua da tutte le parti con la Casa dello stuidente di via Cesare Battisti che diventa l’emblema di una città che ambisce ad essere universitaria ma che di fatto fatica ad esserlo davvero. Costruita nel 1953 e intitolata alla memoria del professor Matteo Bottari, la struttura poteva ospitare fino a 240 studenti universitari in grandi stanze con bagno privato. Dal 2007 però è tutto fermo. La struttura infatti fu chiusa per imponenti lavori di ristrutturazione, completati due anni dopo. Il terremoto dell’aquila però impedì di fatto la riapertura. La struttura infatti non rispettava i parametri antisismici fissati da una circolare regionale che di fatti costituì la pietra tombale della storia dello studentato. A maggio di quest’anno l’Assessorato Regionale dell’Istruzione stanziamento di 11,3 milioni di euro per completare i lavori e riaprire la struttura entro il 2028. Un’altra data fissata. Un’altra scadenza. Un’altra promessa.