Enna

Chiusa l’inchiesta su un terribile caso di femminicidio

La vittima, Mariella Marino, fu inseguita in mezzo alla strada e uccisa a colpi di pistola dall’ex marito Maurizio Impellizzeri che adesso ha ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini: la Procura ennese gli contesta l’omicidio premeditato

di sicilia new media -

L’ha braccata come si fa con una preda durante una battuta di caccia. L’ha inseguita in mezzo alla strada e ha sparato. Uno, due, tre colpi. Il cuore della povera Mariella Marino, una donna di 56 anni, madre di tre figli, ha smesso di battere all’interno di una casa di Troina, dove aveva cercato rifugio dalla furia cieca dell’ex marito Maurizio Impellizzeri. Lui non ha avuto scrupoli e così, dopo aver tolto la vita alla madre dei suoi figli in mezzo alla strada, è scappato via, come se niente fosse, immaginando forse di potere sparire nel nulla.

Era il 20 luglio del 2023 in via Sollima, davanti a un supermercato del piccolo centro della provincia di Enna. Adesso la Procura ennese ha dichiarato chiuse le indagini. Per Impellizzeri l’accusa è omicidio premeditato e aggravato. L’avviso di conclusione delle indagini preliminari, emesso dall’ufficio requirente di Enna, che è diretto dal procuratore facente funzioni Stefania Leonte, è l’atto che prelude a una possibile richiesta di rinvio a giudizio. Impellizzeri fu arrestato quasi subito e da allora non ha mai lasciato il carcere. È difeso dall’avvocato Antonio Impellizzeri, del foro di Enna.

Con il deposito dell’avviso, la difesa ha 20 giorni per produrre memorie o chiedere l’interrogatorio dell’indagato. Poi un eventuale processo si svolgerebbe a Caltanissetta, in Corte d’assise.

L’assassinio di Mariella Marino fu la cronaca di una morte annunciata. La donna aveva lasciato l’ex marito per dire basta a violenze e soprusi. Una scia di prepotenze iniziata quasi subito dopo le nozze e durata all’incirca 30 anni, a cui la donna aveva avuto il coraggio di opporsi, spinta anche dall’amore dei figli. Ma lui aveva continuato a importunarla, tanto da esser stato denunciato per stalking. Aveva patteggiato 8 mesi, ma non era mai andato in carcere. I carabinieri lo hanno sempre tenuto d’occhio, temendo il peggio.

Hanno fatto perquisizioni in cerca di armi, proprio temendo che potesse commettere un delitto. Ma non fu trovato mai niente. Ulteriore elemento, quest’ultimo, che testimonia la turpe volontà omicida di un uomo lucido, che deve aver studiato tutto nei dettagli. Ma questi elementi, eventualmente, dovranno essere chiariti in un processo.