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Cocina, “Emergenza idrica seria ma sotto controllo”

Il dirigente sottolinea che la Regione Siciliana ha messo in campo tutti i provvedimenti possibili, a partire dalla costituzione della Cabina di regia

di Sergio Randazzo -

Nessun allarme esagerato e attenzione massima sulle reali criticità. È questo, in sintesi, il messaggio lanciato da Salvo Cocina, dirigente generale della Protezione civile regionale e coordinatore della Cabina di regia per la siccità, in merito alla situazione idrica della Sicilia.

“È fondamentale evitare allarmismi ingiustificati – afferma Cocina – spesso generati da notizie o dichiarazioni non supportate da dati pertinenti e aggiornati. Parlare di “invasi esauriti entro sei mesi” o descrivere come “drammatica” la situazione di Palermo è fuorviante. Queste affermazioni non riflettono il quadro reale e ignorano gli sforzi compiuti da migliaia di operatori pubblici e privati per affrontare un’emergenza di rilievo nazionale.”

Il dirigente sottolinea che la Regione Siciliana ha messo in campo tutti i provvedimenti possibili, a partire dalla costituzione della Cabina di regia, che ha già tenuto quasi cento riunioni operative. Sotto il coordinamento regionale, i gestori delle reti idriche hanno realizzato centinaia di interventi, tra cui il reperimento di nuove fonti d’acqua e la riduzione delle perdite, specialmente nelle zone più colpite.

Secondo Cocina, grazie alle azioni coordinate e alla strategia di riduzione dei prelievi, la situazione nelle province di Enna e Caltanissetta è migliorata al punto da non essere più considerata in fase di massima emergenza. Più delicata resta la situazione nella Sicilia occidentale, dove le scarse piogge invernali – per il terzo anno consecutivo – hanno ridotto notevolmente la capienza degli invasi.

Grazie ai progetti finanziati con 128 milioni di euro (80 dalla Regione e 48 dallo Stato), si potrà contare su scorte idriche sufficienti per almeno 11 mesi, anche in uno scenario senza ulteriori precipitazioni. A questo si aggiungerà il contributo dei nuovi dissalatori di Porto Empedocle, Gela e Trapani, pronti prima dell’estate, e dei due impianti previsti a Palermo, per i quali è imminente la pubblicazione del bando.