Attualità

“Comportamento antidemocratico”, Pd accusa la maggioranza

Al Comune di Ragusa

di Leuccio Emmolo -

“La maggioranza e l’amministrazione che guidano il Comune di Ragusa devono comprendere che anche chi siede tra i banchi dell’opposizione è stato eletto dai cittadini e, con la propria azione, tenta di far entrare nell’agenda politica della città istanze legittimamente rappresentate dalla minoranza: bocciare a priori ogni azione propositiva, accampando scuse che servono solo a mal celare un atteggiamento antidemocratico, non danneggia le opposizioni, ma solo i cittadini”. Lo dichiarano il capogruppo del Partito Democratico al Consiglio comunale di Ragusa, Peppe Calabrese, e i consiglieri Giuseppe Podimani e Mario Chiavola, che tornano a parlare delle due mozioni bocciate dalla maggioranza e che, tuttavia “erano proposte concrete e di grande utilità che rispondevano a richieste specifiche nei confronti delle quali, evidentemente, l’amministrazione Cassì e la sua maggioranza intendono rimanere indifferenti. In particolare – spiegano – sono state bocciate due mozioni: la prima chiedeva di estendere il perimetro del centro storico interessato da agevolazioni fiscali già previste per chi apre nuove attività, attualmente circoscritte al quadrilatero attorno alla cattedrale di San Giovanni. La proposta intendeva allargare questa zona, dal Corso Italia a Via Sant’Anna fino a Via Roma, estendendola da via Generale Cadorna fino a via Salvatore, e per tutto il Corso Italia. L’obiettivo era quello di cercare di riportare qualche negozio ad aprire in centro storico e offrire un aiuto concreto a quelle attività commerciali già aperte che non hanno potuto usufruire di tali sgravi. Per il bilancio comunale si sarebbe trattato di introiti inferiori per qualche decina di migliaia di euro, irrilevanti rispetto all’entità dello strumento finanziario di Ragusa, ma un grande aiuto per i commercianti.

L’altra mozione, di grande valore sociale ed economico – raccontano ancora i tre consiglieri PD – proponeva di ridurre la TARI del 50% per chi adotta un cane dal rifugio sanitario comunale. Un’iniziativa per contrastare il randagismo e alleggerire i costi della struttura comunale. Abbiamo fornito cifre e conteggi precisi: a fronte di 298.000 euro spesi annualmente dal Comune per la custodia di 188 cani e 3 gatti, una riduzione del 50% della TARI per gli adottanti inciderebbe per circa 60.000 euro all’anno se tutti i cani venissero adottati. Questo non solo genererebbe un risparmio considerevole di 298.000 euro, ma permetterebbe di destinare parte di questi fondi a coprire il “gap” della TARI e la restante parte a sterilizzazioni e, così, arginare in modo efficace un problema che in città c’è ed è molto sentito. Una proposta già attuata in diverse città italiane, di evidente beneficio pubblico e con un impatto finanziario positivo per le casse comunali, è stata respinta senza alcuna motivazione valida”.

“Entrambe le mozioni sono state bocciate dalla maggioranza e dall’amministrazione, adducendo motivazioni inconsistenti – concludono Calabrese, Podimani e Chiavola – ed esplicitando, anzi, che le opposizioni devono solo “subire” le azioni della maggioranza, come ha riferito in aula una consigliera. I cittadini ragusani meritano di sapere da quali esempi di disponibilità al confronto e principi democratici sono governati”.