Politica

Comunali a Ragusa, vale di più il terzo posto di Cultrera o il quarto di Firrincieli?

Fuori gran parte della ‘vecchia politica’ dei rancori e del potere

di Sergio Randazzo -

Una canzone di Eduardo Bennato del 1992 di chiaro timbro politico di sinistra recitava “Tutto sbagliato”.

La ‘Caporetto’ del centrodestra a Ragusa

Parte del testo di quella canzone calza a pennello anche nel centrodestra ragusano, per la prima volta riunito e coalizzato sotto il nome di Giovanni Cultrera, che ha prodotto solo una sterile percentuale e nemmeno in doppia cifra. Sarebbe anche riduttivo andare alla ricerca del colpevole o dei colpevoli. Un dato emerge su tutti. A Ragusa Forza Italia è inesistente, mentre la lista civica Insieme non supera lo sbarramento del 5%. Solo Fratelli d’Italia riesce a piazzare due consiglieri (Bitetti e Diquattro) e ottiene quasi il 7%. Poco, ma almeno c’è. E mentre il centrodestra trionfa in quasi tutta Italia e Sicilia, a Ragusa perde una buona occasione per iniziare un nuovo ciclo. Non è piaciuto il candidato sindaco? Probabilmente sì.

Comunicazione sbagliata

Cultrera non è riuscito ad amalgamare le anime del centrodestra, delle famiglie più conservatrici della città che hanno invece preferito la continuità, puntando su Peppe Cassì. Su Cultrera pesa una comunicazione troppo diretta ed ‘aggressiva’ all’Amministrazione uscente. Nella sua prima uscita ufficiale, Cultrera definì la coalizione di Cassì ‘Un’accozzaglia di forze politiche’. Ma le amministrative hanno una natura diversa dalle altre competizioni politiche. Qui vale la regola della persona. Comincia invece un’altra era per il centrodestra a Ragusa. In seno a Fratelli d’Italia inizia la resa dei conti. Il segretario Alessandro Sittinieri dovrà dare conto e ragioni al senatore Salvo Sallemi per un risultato inaspettato e deludente, rispetto al quadro provinciale e regionale. Comincia la rivoluzione, termine poco avvezzo a Fratelli d’Italia, ma che dà il senso compiuto di ciò che accadrà a breve. Un segnale però questa tornata di Amministrative lo ha lanciato. Fuori gran parte della ‘vecchia politica’ dei rancori e del potere, con tentativi di nepotismo, e spazio a chi la politica la vive come servizio alla comunità. Oggi, sulla bilancia, vale di più il quarto posto del pentastellato Sergio Firrincieli che l’inutile terzo piazzamento di Giovanni Cultrera.