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Confagricoltura: “Furti d’acqua nell’invaso Ponte Barca”

La siccità continua a flagellare la Sicilia. Come se non bastasse, Confagricoltura Catania denuncia furti d'acqua notturni dall'invaso Ponte Barca di Paternò. L'organizzazione di categoria ha scritto al Governatore Schifani chiedendo una migliore gestione delle risorse idriche

di Bruno Capanna -

Furti d’acqua che lasciano gli imprenditori agricoli etnei all’asciutto. La denuncia è di Confagricoltura Catania che ha inviato una lettera al presidente della Regione Schifani per chiedere un intervento urgente sulla gestione delle risorse idriche nell’invaso di Ponte Barca a Paternò.

La situazione attuale, aggravata da una grave carenza idrica e da scarse precipitazioni, sta mettendo in pericolo la sopravvivenza di molte aziende agricole della Piana di Catania che tengono in piedi un indotto importante per l’economia provinciale e regionale. Nella missiva Confagricoltura Catania rende note pratiche illecite, come il prelievo notturno di acqua dal fiume Simeto che si accumula durante il giorno, privando le aziende agricole legittimamente in attesa dell’erogazione idrica. L’organizzazione degli imprenditori agricoli catanesi chiede quindi una maggiore vigilanza da parte delle forze dell’ordine e il ripristino regolare dell’acqua nel canale di quota 56, affinché possa raggiungere le aziende.

Ed a proposito di siccità, è stato appena messo in funzione un secondo impianto di sollevamento di acqua del lago Biviere di Lentini. La prima pompa era stata attivata una settimana fa: “Adesso – fa sapere la Regione siciliana – insieme possono prelevare acqua per mille litri al secondo da utilizzare per irrigare oltre mille ettari di terreni della Piana di Catania. Le pompe sono state attivate grazie a un intervento del governo regionale che ha stanziato 600 mila euro ed affidato la realizzazione al Consorzio di Bonifica di Catania”. L’acqua viene prelevata da un invaso che ha una notevole disponibilità di risorsa idrica che fino a pochi giorni fa era impossibile utilizzare per l’assenza di impianti di sollevamento.