Palermo
Confiscati beni per 800.000 euro a seguito dell’operazione “Jafar”
I beni nella disponibilità di Cireco e successivamente dei suoi eredi erano il risultato delle sue attività illecite
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Palermo hanno eseguito un provvedimento del Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, con cui è stata dichiarata irrevocabile la confisca dei beni di Pietro Cireco, in seguito a una sentenza della Corte di Cassazione del giugno scorso. Il patrimonio, precedentemente intestato agli eredi ma riconducibile al defunto, è entrato definitivamente nel patrimonio dello Stato.
Arresto di Pietro Cireco e accuse legate alla mafia di Bolognetta
Pietro Cireco, nato a Bolognetta (PA) il 10 febbraio 1940 e deceduto l’8 dicembre 2020, era stato arrestato nell’ambito dell’operazione denominata “Jafar”. L’accusa era di appartenenza alla famiglia mafiosa di Bolognetta, con il ruolo di fornire informazioni utili alle attività criminali locali e di sostenere economicamente i detenuti associati. Cireco era stato condannato in primo grado a 9 anni e 3 mesi di reclusione.
Le indagini patrimoniali e la confisca dei beni
Le indagini patrimoniali, coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo, hanno dimostrato che i beni nella disponibilità di Cireco e successivamente dei suoi eredi erano il risultato delle sue attività illecite. Ciò ha portato il Tribunale di Palermo a emettere il provvedimento di confisca irrevocabile dei beni, dal valore complessivo di circa 800.000 euro.
Dettaglio dei beni confiscati
I beni confiscati includono:
- Quota di 5.750 euro della società edile “MEDIBETON S.R.L. IN LIQUIDAZIONE” sita in Bolognetta (PA);
- Quota pari all’80% di diversi immobili siti in Bolognetta (PA):
- 2 abitazioni
- 1 fabbricato adibito a negozio
- 1 magazzino
- 1 autorimessa
- 1 fabbricato in corso di costruzione
- 1 lastrico solare
- 2 appezzamenti di terreno, comprensivi degli immobili presenti, anch’essi siti in Bolognetta (PA).