Attualità
Corruzione sanità, le intercettazioni messinesi
C’è anche la città di Messina nell’inchiesta sugli appalti nella sanità siciliana. Tra le intercettazioni salta fuori l’ospedale Papardo. In particolare i servizi di pulizia
Nell’inchiesta sugli appalti nella sanità siciliana che ha travolto la politica dell’Isola e ha portato il presidente della Regione Renato Schifani a disporre la sospensione di tre dirigenti reginali, Maria Letizia Di Liberti, Vito Raso e Giovanni Tomasino, salta fuori il caso dell’ospedale Papardo di Messina.
Tra le intercettazioni finite al vaglio degli investigatori che cercavano di ricostruire il cosiddetto «sistema Cuffaro», c’è una frase di Paolo Emilio Russo, presidente della commissione di gara per i servizi di pulizia dell’Asp di Siracusa, mentre parla con la Rup Giuseppa Di Mauro che tira in ballo la struttura ospedaliera della zona nord di Messina. «Quando verrà fuori al Papardo che non hanno mai pulito le sale operatorie… c’hanno spruzzato l’acqua distillata… poi vediamo».
Questa la frase riportata nel fascicolo d’indagine che arriva quando è ancora in corso a Messina l’indagine sulle morti sospette verificatesi al Papardo tra novembre e dicembre 2024 e che vede i Nas sequestrare le sale operatorie di Cardiochirurgia per gravi irregolarità igieniche.
Dagli esami effettuati risultò acqua contaminata, rubinetti senza filtri e strumenti non sterili. Tutte condizioni che sono adesso al vaglio della magistratura per capire quale ruolo possano aver avuto nelle morti dei pazienti che si registrano in quei mesi finiti al centro dell’indagine.