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Disservizi AST, serve protesta unitaria da parte di sindaci

Disservizi AST nei collegamenti, continuano i gravi disagi per gli studenti e lavoratori pendolari. La CGIL invita i sindaci dei territori interessati a mobilitarsi e appoggiare la protesta in maniera unitari

di Chiara Scucces -

Disservizi e disagi AST, la CGIL invita tutti i sindaci dei comuni interessati dai problemi causati dall’azienda affidataria del servizio trasporto studenti a intraprendere un’azione comune affinchè la Regione risolvi una volte per tutte la questione che ogni anno si ripropone in maniera sempre più critica e mina concretamente il diritto allo studio di tanti ragazzi. A subire i disagi, dovuti ai ritardi o addirittura alle cancellazioni di corse, sono gli studenti di Acate, Comiso, Chiaramonte, soprattutto per chi abita nelle frazioni di Pedalino e Roccazzo, Modica e dai comuni che in essa confluiscono per trovare il collegamento con il comune capoluogo e cioè da Scicli, Pozzallo, Ispica.

A parte i ritardi succede pure che i pullman non arrivano, lasciando ragazzi e ragazze a casa senza possibilità di andare a scuola; il tutto ovviamente senza alcun preavviso o comunicazione. “Di fronte a questa situazione c’è il disagio per gli studenti, commenta Peppe Scifo Segretario Generale CGIL Ragusa, che perdono giorni di scuola, e per le famiglie costrette ad accompagnarli a scuola. In discussione, continua Scifo, c’è il diritto allo studio che deve essere garantito a tutte e a tutti al di là della residenza, e deve essere garantita la possibilità di scegliere i percorsi di formazione studio secondo le prospettive e i progetti di tutti.

Rispetto ad un contesto così precario, dove a pagarne le conseguenze sono spesso anche i lavoratori che rappresentano l’unica interfaccia dell’azienda nei confronti dell’utenza, chiediamo all’Ast di adoperarsi affinché questi disservizi possono essere superati; chiediamo al Governo Regionale di monitorare seriamente i servizi di trasporto ed esigere il rispetto di servizi efficienti e di qualità con determinazione. L’Ast che è di proprietà della regione Sicilia non può continuare con questa approssimativa gestione dei servizi e inefficienze.”