Cronaca
Dolore a Scicli per Edoardo Miceli, si attende il Dna
La comunità si è stratta attorno al dolore per l'atroce morte del giovane
La città è sgomenta, affranta dal dolore per l’atroce morte di Edoardo Miceli, il giovane sciclitano di 26 anni morto carbonizzato all’interno della sua auto, sabato pomeriggio dopo uno scontro con un’altra auto sulla circonvallazione di Donnalucata, alle porte di Playa Grande. I resti del giovane si trovano all’obitorio del cimitero di Scicli a disposizione dell’autorità giudiziaria. La comunità si è stretta attorno alla famiglia del ragazzo colpita dalla tragica fine del congiunto. Si attende solo la prova del Dna per certificare che i resti umani carbonizzati, estratti dall’auto incendiatasi, siano del giovane.
Il sindaco di Scicli Mario Marino in post scrive: “Siamo profondamente addolorati per quanto accaduto sabato lungo la circonvallazione di Donnalucata. Una tragedia atroce ha colpito la nostra città, lasciandoci sgomenti e senza parole. Ci stringiamo con sincero cordoglio alla famiglia che, in queste ore drammatiche, piange — ingiustamente — la perdita di un proprio caro. È un dolore che appartiene a tutta Scicli.
Condanniamo con fermezza la diffusione dei video che ritraggono l’auto avvolta dalle fiamme: in quel momento una vita umana veniva spezzata. Non c’è alcuna giustificazione alla condivisione di immagini di tale crudeltà e mancanza di rispetto. Chiediamo a tutti senso di responsabilità, rispetto e umanità. In attesa che l’esame del DNA- conclude il primo cittadino- faccia piena chiarezza sull’identità della vittima, manteniamo il silenzio del rispetto e della preghiera”. Intanto proseguono le indagini da parte delle forze dell’ordine per stabilire l’esatta dinamica dell’incidente. Verosilmente si è trattato di uno scontro frontale-laterale tra la Peugeot di Miceli e la fiat 500 guidata da una giovane 23enne di Scicli, rimasta ferita.