Caltanissetta

Droga e cellulari in 19 carceri anche in Sicilia, 31 arresti a Napoli

Le indagini sono partite il 20 marzo 2023 dopo l'omicidio di Francesco Pio Maimone a Napoli

di Sergio Randazzo -

I potenti clan della camorra napoletana si impegnavano attivamente nel contrabbando di telefoni e droga all’interno delle carceri. I telefoni erano utilizzati per mantenere comunicazioni con l’esterno e spesso per pianificare ulteriori attività criminali. La distribuzione di droga consentiva ai boss di aumentare il loro potere all’interno e al di fuori delle mura carcerarie. I rifornimenti avvenivano tramite droni gestiti da un servizio dedicato che applicava tariffe specifiche: mille euro per la consegna di uno smartphone, 250 euro per un telefono abilitato solo alle chiamate vocali e 7000 euro per mezzo chilo di droga. Con due distinte indagini (che hanno portato complessivamente all’esecuzione di 31 misure cautelari) la Procura di Napoli ha fatto luce sulla ‘distribuzione’ di droga e telefoni in 19 carceri d’Italia tra cui Siracusa, Augusta, Catania, Caltanissetta, Trapani.

Le indagini hanno anche rivelato l’uso dei telefoni da parte dei detenuti

Due indagini separate, che hanno portato complessivamente all’esecuzione di 31 misure cautelari, hanno permesso alla Procura di Napoli di fare luce su questa rete di distribuzione operante in 19 carceri dislocate in varie regioni italiane. La prima indagine è stata avviata dopo il ferimento di un detenuto con una pistola trasportata da un drone nel carcere di Frosinone nel settembre del 2019, poi l’attenzione si è spostata in Campania. Accertamenti tecnici del ROS dei Carabinieri hanno evidenziato la capacità dei droni di trasportare oggetti pesanti, come armi, e di violare le zone di volo proibite. Questa inchiesta ha portato all’emissione di 20 misure cautelari. Nella seconda inchiesta, la Squadra Mobile di Napoli ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 11 persone. Le indagini sono partite il 20 marzo 2023 dopo l’omicidio di Francesco Pio Maimone a Napoli. Durante le indagini sul gruppo dei Valda, gli inquirenti hanno scoperto varie comunicazioni provenienti dal carcere.