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È morta Maria Cristina Gallo, denunciò i ritardi nei referti

Domani mattina, nella Cattedrale di Mazara, si terranno i funerali

di francesco appari -

È morta Maria Cristina Gallo, la professoressa di Mazara del Vallo che per prima ha avuto il coraggio di denunciare pubblicamente lo scandalo dei ritardi nei referti istologici dell’Asp di Trapani. Aveva 56 anni. Ha atteso otto mesi per ricevere il suo referto. Troppo tempo: nel frattempo il cancro si era già trasformato in metastasi.

La sua storia ha scoperchiato uno dei casi più gravi della sanità siciliana. Da “paziente zero” di un disservizio diventato scandalo, Maria Cristina Gallo ha permesso di far emergere decine di casi simili: centinaia di referti consegnati con mesi di ritardo, una gestione sanitaria disorganizzata e silenziata per anni.

«Sto scalando una montagna. La disumanità nella sanità è il vero cancro da combattere», raccontava con lucidità.

Dalla sua denuncia è partita l’inchiesta della Procura di Trapani, che vede oggi indagate 19 persone tra medici, tecnici e funzionari dell’Asp, accusati – a vario titolo – di omicidio colposo, lesioni personali colpose, omissione di atti d’ufficio e falso ideologico. L’indagine è ancora in corso. Nell’incidente probatorio, il Tribunale ha nominato tre periti con il compito di accertare se i ritardi abbiano aggravato le condizioni cliniche degli otto pazienti che hanno presentato denuncia.

Il caso ha generato anche conseguenze sul piano istituzionale: si è dimesso il direttore generale dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce. Questa mattina, alla Camera dei Deputati, è arrivato anche il ricordo del vicepresidente Giorgio Mulè, che si era speso per far conoscere la vicenda di Maria Cristina Gallo. Domani mattina, nella Cattedrale di Mazara, si terranno i funerali di una donna, una madre, un’insegnante che ha denunciato con forza e dignità il dramma che stava vivendo.