Cronaca

È morto Gino Landi, maestro del varietà del sabato sera

È stato il maestro del varietà del sabato sera con Raffaella Carrà, Mina e Lorella Cuccarini

di Sergio Randazzo -

È morto a Roma all’età di 89 anni Gino Landi (all’anagrafe Luigi Gregori) che fu il più celebre coreografo e regista del mondo dello spettacolo leggero. I suoi genitori erano artisti di varietà e Gino nacque nel ’33 sul palcoscenico del teatro Dal Verme di Milano. All’inizio voleva fare il ballerino ma poi vira verso la coreografia, suo terreno ideale di ispirazione anche per l’ampia visione dello spazio del palcoscenico. Iniziò con le ultime riviste di Macario (il debutto nel 59 con «Non sparate alla cicogna» con la Mondaini, «Febbre azzurra 65»), dirigendo poi moltissime operette famose (un occhio particolare per Johann Strauss), al festival di Trieste e nei più importanti teatri italiani. È stato il maestro del varietà del sabato sera con Raffaella Carrà, Mina e Lorella Cuccarini.

Grandi nomi

Ebbe grandi interpreti (la Mazzuccato, Massimini, Pandolfi), collaborando con maestri come Molinari e lo scenografo e costumista Coltellacci, affrontando la regìa di opere come «I racconti di Hoffmann» diretta da Oren (oltre a un «Barbiere di Siviglia» nell’89) per poi allietare, lavorando in Rai, gli strepitosi sabati sera televisivi. I titoli dei suoi varietà sono mitici: «Scala reale», «Giardino d’inverno», «Partitissima» e «Canzonissima» tra i ’60 e i ’70, fino al successo di quel gioiello di «Bambole non c’è una lira», rievocazione dell’avanspettacolo; e poi i balletti di «Fatti e fattacci» con Proietti e Ornella Vanoni, il «GBShow» con Bramieri, «Ma che sera» con la Carrà e Noschese, arrivando nel 2002 a dirigere il Festival di Sanremo condotto da Baudo. E Fellini lo volle per curare le coreografie della famosa, geniale sfilata di moda ecclesiastica in «Roma» del ’71 e alcune scene di «Casanova» con la bambola meccanica, mentre fu al fianco di Sergio Leone in «C’era una volta in America» e dei Taviani, Moretti, Petri, Zampa. In teatro, dopo il lungo tirocinio con Macario («Non sparate al reverendo») e con Dapporto («L’onorevole») inizia dal 69 per 40 anni una collaborazione no stop con Garinei e Giovannini delle cui produzioni diventa una delle colonne portanti in decine di musical famosi, da «Angeli in bandiera» a «Un paio d’ali», da «Alleluja brava gente» ad «Accendiamo la lampada», dal «Rugantino» con le sue molte edizioni ad «Aggiungi un posto a tavola» con le sue migliaia di repliche dal 1974 ad oggi. E «Felicibumta» con Bramieri e «Bravo!» con Montesano, fino all’edizione tv della «Granduchessa e i camerieri» con Valentina Cortese al posto della Wandissima, fino all’ultimo «Vacanze romane» con la Autieri e Ghini.

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