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Emergenza idrica e il paradosso in città

Emergenza idrica e il paradosso Trapani. Il sindaco impone alcuni divieti e sanzioni per chi spreca l’acqua. Ma il Comune ne butta 4 litri al secondo per riparare una falla

di tp24 -

Da un lato il comune butta 4 litri al secondo di acqua per riparare un guasto. Dall’altro, l’amministrazione applica nuovi divieti ai cittadini, e chi spreca l’acqua rischia di pagare fino a 500 euro di sanzioni.

E’ il paradosso di Trapani, città che ha un rapporto  complicato con la risorsa idrica. L’emergenza siccità sta mettendo ancora di più in difficoltà i cittadini che sono perennemente alle prese con continui guasti alla rete e con rubinetti lacrimanti. Proprio per riparare uno di questi guasti da giorni vengono sversati circa 4 litri al secondo di acqua nel cantiere già oggetto, mesi fa di, interventi di riparazione di una falla che aveva lasciato a secco per settimane migliaia di persone. In sostanza per riparare, ancora una volta, le falle sulla rete di bresciana, a 40 km dalla città, si sversa acqua. Per l’amministrazione Tranchida non c’è soluzione.

Nel frattempo il sindaco dice di voler risparmiare oltre 20 mila litri di acqua all’anno. E ha emesso un’ordinanza che impone una serie di divieti ai cittadini. Ad esempio non si può usare acqua potabile per lavare auto Si possono innaffiare le piante solo di notte. L’acqua comunale è vietata per riempire piscine e vasche.

Un provvedimento che riguarda gli utenti del servizio idrico integrato e non le attività imprenditoriali che necessitano l’utilizzo di acqua, come per esempio gli autolavaggi. Ai trapanesi è richiesto “un utilizzo estremamente accorto dell’acqua fornita dall’acquedotto pubblico” e di limitarne il consumo ai soli usi domestici ed igienico sanitari. Però il comune continua a sversare, in questo paradosso idrico che fa arrabbiare i cittadini.