Catania
Esplosione Calenzano, riconosciuto Carmelo Corso
Era originario di Catania, ma dal 1993 si era trasferito a Prato, Carmelo Corso la vittima siciliana dell'esplosione che ieri mattina ha devastato il deposito Eni di Calenzano. Sale a 5 il bilancio dei morti; domani sarà lutto nella Regione Toscana. Corso aveva iniziato era entrato nello stabilimento solo quattro minuti prima dello scoppio.
E’ stato trovato anche il terzo e ultimo disperso dell’esplosione avvenuta ieri mattina nel deposito di carburanti Eni a Calenzano. Si tratta di Carmelo Corso, 57anni da compiere, autista di origini catanesi che ormai da quasi trent’anni viveva e lavorava però in Toscana. Corso era nato a Catania ma dal 1993 si era trasferito a Prato con la famiglia, lascia la moglie e due figli. Sale così a cinque il numero delle vittime morte nell’immediatezza dell’incidente. Carmelo Corso, secondo quanto riporta il sito de Il Tirreno, era dipendente della Rat, il Raggruppamento autotrasportatori toscani, in passato era stato alle dipendenze proprio dell’Eni come guardia giurata e lunedì mattina, insieme agli altri quattro autisti delle cisterne, stava facendo il pieno sotto la pensilina del deposito Eni. Era appena arrivato, visto che il suo ingresso è registrato alle 10,16 di lunedì 9 dicembre. Giusto il tempo di fermare l’autocisterna e si è verificata l’esplosione. Il suo corpo senza vita è stato trovato già ieri ma prima di rendere ufficiale la notizia si è atteso il riconoscimento da parte dei familiari. Il presidente della Regione Renato Schifani esprime il suo più profondo cordoglio e la vicinanza della Regione Siciliana alla famiglia di Carmelo Corso. “Questa dolorosa notizia colpisce tutti noi profondamente, scrive Schifani, unendo la Sicilia in un abbraccio solidale verso chi sta vivendo un momento di grande sofferenza. Alla famiglia e agli amici della vittima, giunga il nostro pensiero affettuoso e il sostegno morale in questo momento così difficile.”
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