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Etna, permane lo “stato di preallarme” nelle aree sommitali

Una riunione in prefettura a Catania è servita a fare il punto della situazione con l’obiettivo di non fare correre rischi agli escursionisti nelle aree sommitali

di Bruno Capanna -

Permane sull’Etna il livello “Giallo – attività eruttiva da bassa a media”, uno stato di preallarme che va avanti da alcuni giorni, da quando il Dipartimento Regionale di Protezione Civile ha emanato il provvedimento sulla base della nota del Dipartimento nazionale dell’11 agosto scorso con l’invito ad enti ed amministrazioni territoriali ad adottare gli opportuni provvedimenti per mitigare i rischi per gli escursionisti in quota.

Una riunione in Prefettura a Catania è servita a fare il punto della situazione proprio in relazione all’accesso alle aree sommitali. Alla presenza di tutte le parti coinvolte e dei rappresentanti dei Comuni interessati, è stato ricordato che “la violazione delle disposizioni che vietano l’accesso all’area gialla costituisce reato perseguibile penalmente” e che “occorre il pieno rispetto delle limitazioni previste dal sistema di Protezione civile”.

Le escursioni nelle zone sommitali restano consentite esclusivamente se effettuate sotto la guida di professionisti abilitati. La distanza minima dalla colata deve essere di almeno 50 metri. Dall’Ingv sottolineano come ci siano tre colate laviche attive a diverse quote.

Le immagini che stiamo vedendo si riferiscono all’ultimo sopralluogo effettuato dal Corpo Forestale della Regione Siciliana. E’ stata raggiunta la frattura apertasi il 20 agosto a quota 3100 mentre si registra una significativa trasformazione del paesaggio nella zona della bocca effusiva di quota 2900, attiva dal 14 agosto: qui la lava si è ingrottata formando una struttura conica generata dall’espulsione lavica