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Europee 2024 in Sicilia

Analisi del voto

di Emiliano Di Rosa -

In un contesto deprimente di astensionismo ancora più accentuato che nel resto d’Italia l’analisi del voto per le europee in Sicilia segue sostanzialmente tre direttrici. La prima è quella dei risultati delle liste, la seconda riguarda i campioni di preferenze, la terza le eventuali ripercussioni sulla politica regionale.

LE LISTE

Forza Italia è la più votata con il 23,73% nondimeno i toni trionfalistici dovrebbero tenere conto dell’operazione politica che ha portato a questo risultato (quasi il triplo di quanto i forzisti abbiano preso a livello nazionale). Perché in Sicilia la lista Forza Italia ha inglobato la DC di Totò Cuffaro e l’MpA di Raffaele Lombardo: per intenderci due partiti che alle regionali del 2022 presero rispettivamente il 6,5% e il 6,8% mentre (sempre quando venne eletto Schifani) Forza Italia ebbe il 14,7% dei voti. Allora la somma di queste tre liste fece 28, stavolta poco meno di 24. Certamente contesti diversi e campagne elettorali diverse ma “è sempre la somma che fa il totale” diceva il grande Totò. Anche il pur legittimo “cantar vittoria” di altri partiti dovrebbe tenere conto di vari fattori, in primis le percentuali medie nazionali. In Sicilia Fratelli d’Italia è 9 punti sotto la media, il PD 10 punti sotto la media, la Lega un punticino in meno, l’alleanza Verdi e Sinistra due. Solo i pentastellati siciliani hanno 6 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale ma nel contesto generale del tracollo del Movimento5 Stelle. E a ben pensarci anche il 7,67% di Libertà di Cateno De Luca appare al di sotto delle aspettative in Sicilia e comunque si inserisce nel contesto magro dell’1% a livello nazionale.

I CAMPIONI DELLE PREFERENZE

Qui contano pure la faccia, l’abilità e l’impeto in campagna elettorale, il ruolo ricoperto e le amicizie e alleanze politiche strette per l’occasione. Campioni di preferenze gli assessori regionali alle Attività Produttive e all’Economia, Edy Tamajo e Marco Falcone, entrambi nella lista di Forza Italia e che hanno ottenuto rispettivamente 120mila e 100mila voti. Il ruolo di governo a Palermo evidentemente ha pesato così come (è una constatazione) il fatto che entrambi abbiano sostenuto una campagna elettorale a tratti infaticabile soprattutto nella Sicilia occidentale il primo e in quella orientale il secondo; Palermo e Catania, infine, garantiscono da un punto di vista “demografico” il maggior numero di voti a prescindere. Nella lista di Fratelli d’Italia l’europarlamentare uscente Giuseppe Milazzo e l’ex assessore regionale alla Salute Ruggero Razza hanno superato i 60mila voti e anche qua la “sfida” era un po’ tra palermitani e catanesi mentre nei 61.500 voti del capolista del Movimento 5 Stelle Giuseppe Antoci c’è l’impegno personale di Giuseppe Conte. Il più votato nel PD è stato Giuseppe Lupo con circa 50mila preferenze ed era, storia politica e sindacale alla mano, il candidato più di spicco con un passato nel sindacato CISL e nell’area moderata dei democratici. Nella lista della Lega l’ex sindaco di Catania e eurodeputato uscente Raffaele Stancanelli ha ottenuto circa 45mila voti, molti di più degli altri candidati siciliani e pure del generale Vannacci. Stancanelli tra l’altro era stato eletto con Fratelli d’Italia nel 2019 e solo di recente aveva aderito alla Lega. In questo caso citiamo brevemente Livesicilia: “l’affermazione dell’ex sindaco di Catania imprime il sigillo politico di Luca Sammartino”.  

LE RIPERCUSSIONI A PALERMO

Qui siamo ancora nelle incertezze e nelle ipotesi. Di certo citando ancora Sammartino c’è già una casella nel governo Schifani da riempire al più presto, quella dell’assessorato all’Agricoltura retto ad interim dallo stesso presidente ormai da quasi due mesi; in attesa della decisione del Tribunale del Riesame sull’interdizione dai pubblici uffici di Sammartino, prevista per il 26 giugno, forse … e a quella data qualora si aggiungessero le tessere delle Attività Produttive e dell’Economia (con Tamajo e Falcone che scegliessero il seggio al Parlamento europeo) praticamente mezza giunta regionale sarebbe da rifare. Più probabile Falcone in Europa e Tamajo che cede il seggio alla Chinnici ma reclama a Palermo l’assessorato alla Salute … In ogni caso le sfide sono tante e tantissimi in Sicilia sono i problemi che esigono soluzioni rapide e donne e uomini in grado di attuarle.