Cronaca
Ex stuntman di Hollywood froda il fisco per 26 mln di euro
La Guardia di Finanza di Siracusa ha smantellato un ingegnoso sistema di evasione fiscale internazionale orchestrato da una figura sorprendente
Da acrobazie mozzafiato sul set di Hollywood a intricati schemi di evasione fiscale internazionale. È la parabola discendente di un ex stuntman siracusano, già noto per aver lavorato in produzioni cinematografiche di successo come “Batman Begins,” “Mission Impossible,” “Gangs of New York,” e “Ocean’s Twelve.” Ora, questa figura si trova al centro di un’indagine che ha scosso il mondo finanziario siciliano, rivelando un’evasione fiscale da capogiro: 26 milioni di euro.
L’operazione, condotta dalla Guardia di Finanza di Siracusa e coordinata dalla Procura della Repubblica, ha portato alla luce un sistema abilmente congegnato per nascondere redditi e patrimoni al Fisco. Il protagonista di questa storia viveva un’esistenza da nababbo: una villa esclusiva a Siracusa con piscina, arredi di lusso, vetture di prestigio come una Porsche Taycan da 200.000 euro, e un portafoglio di partecipazioni societarie. Eppure, per le autorità, era un fantasma: formalmente privo di redditi dichiarati, completamente sconosciuto al sistema tributario italiano ed estero.
L’interesse degli investigatori è nato proprio da questo contrasto stridente: un tenore di vita elevatissimo a fronte di un’assenza totale di redditi ufficiali. Le indagini hanno rivelato che l’uomo, pur avendo abbandonato la carriera cinematografica, operava come agente finanziario all’estero. I fondi per il suo sfarzo provenivano da conti correnti esteri, utilizzati per ogni tipo di spesa, dall’acquisto quotidiano ai beni di eccezionale pregio.
Un ruolo cruciale nella scoperta di questo imponente raggiro è stato quello dei militari specializzati in informatica forense. L’analisi dei dispositivi digitali dell’indagato – tablet e cellulari – ha permesso di recuperare una mole impressionante di dati: migliaia di file, contratti di intermediazione finanziaria in inglese, e corrispondenza elettronica con i clienti.
Questi dati, abilmente nascosti, sono diventati prove inconfutabili in sede giudiziaria. L’esame dei documenti ha svelato l’esistenza di una società formalmente registrata a Londra e intestata allo stesso indagato. Questa entità, priva di una sede operativa e di fatto una mera “scatola vuota”, fungeva da intermediario tra imprese estere spesso a rischio di insolvenza e quindi escluse dai circuiti creditizi tradizionali.
Le movimentazioni bancarie, analizzate con estrema precisione dagli investigatori, hanno accertato che in dieci anni l’uomo ha percepito redditi, prevalentemente sotto forma di provvigioni, per un ammontare complessivo superiore a 60 milioni di euro.
Questi guadagni sono stati sistematicamente sottratti al Fisco, con un’evasione fiscale stimata in circa 26 milioni di euro. Per eludere i controlli, i flussi di denaro estero su estero venivano “mascherati”: i pagatori ricevevano istruzioni precise per indicare nelle causali dei bonifici la dicitura “prestito personale”.
La Procura della Repubblica ha contestato all’indagato il reato di omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali. Sono state attivate rogatorie internazionali verso Paesi extra-UE per acquisire tutta la documentazione bancaria estera e ricostruire l’ammontare complessivo dei redditi e delle movimentazioni finanziarie ovunque prodotti
A tutela del credito erariale, il Tribunale di Siracusa ha disposto il sequestro preventivo dell’intero patrimonio dell’indagato presente sul territorio nazionale. Tra i beni vincolati, oltre alla villa con piscina e alla Porsche Taycan, figurano anche disponibilità finanziarie su conti correnti. Il valore complessivo dei beni sequestrati ammonta al momento a oltre 1,5 milioni di euro.