Catania
Femminicidio a Catania, ricostruita tutta la storia
L'uomo ha cofessato il delitto
Cetty, questo il nome della vittima della furia omicida di Maurizio Nasca, investita mortalmente ieri a Catania, aveva ragione: Quell’uomo era troppo violento e per questo voleva aiutare la sua amica ad allontanarsi dal marito che la maltrattava. Non ha fatto in tempo. E ieri si conta la quinta donna vittima, dal 27 maggio scorso quando fu uccisa Giulia Tramontano al settimo mese di gravidanza, per mano di uomini violenti. Piero Maurizio Nasca, 52enne, non ha potuto fare altro che confessare il delitto di Cettina ‘Cetty’ de Bormida, di 69 anni, originaria di Centuripe, nell’Ennese travolta e uccisa ieri poco prima nell’ottava strada della zona industriale di Catania. I magistrati Valentina Botta e Marisa Scavo hanno disposto il fermo di Nasca per omicidio e tentato omicidio aggravati. Nasca era già imputato per violenza e maltrattamenti alla moglie, dopo le denunce del 2018 della donna, che avevano portato, nei suoi confronti, all’emissione da parte del Questore di Catania del provvedimento dell’ammonizione. Nonostante l’avvio del procedimento la donna era rimasta a vivere con il marito, col quale era sposata da 25 anni, e nei confronti del quale, forse, aveva come un debito di riconoscenza per essersi preso cura degli otto figli che lei aveva avuto prima che iniziasse la loro relazione. Intanto la moglie dell’omicida rimane ricoverata all’ospedale San Marco di Catania. Non è considerata in gravi condizioni. L’uomo rimane in stato di fermo. La polizia ha ricostruito le ultime ore della vittima che ha sempre sostenuto la sua amica nella decisione di allontanarsi dal marito. Ieri, la moglie, si è rifiutata di tornare a casa e, sostenuta dall’amica, è andata via con lei, a piedi, una accanto all’altra. L’uomo si è “innervosito”, dirà poi, e le ha travolte: ferendo la prima e uccidendo la seconda.