Attualità
Femminicidio Sara, un flash mob per non dimenticare
“Sara vive” è l’urlo di Claudio Campanella, il fratello della studentessa 22enne uccisa il 31 marzo scorso a Messina che ieri ha ricordato la sorella in un flash mob organizzato a piazza Rettorato. L’appello è rivolto a pene certe e carcere a vita per gli autori di femminicidio
“Una ragazza solare, piena di vita che crede in sé stessa con grande determinazione e forza d’animo.” E’ stata descritta così, con la voce rotta dall’emozione dal fratello Claudio, Sara Campanella. Un momento di grande commozione quello del flash mob organizzato ieri a Piazza Pugliatti.
“Il silenzio uccide. Messina fa rumore” il nome dell’iniziativa. Un silenzio squarciato dalle parole di Claudio che ha letto, davanti a tantissime persone, una lettera scritta da Sara per un’amica nel giorno del suo compleanno. Parole che rappresentano quasi un testamento che la studentessa ha voluto lasciare al mondo, e che esprimono tutta la sua solarità.
“Mi auguro tu possa avere sempre la forza di riconoscere le cose buone e quelle cattive, le cose giuste e quelle sbagliate – scriveva -. Spero tu possa accettare il bene che arriva e non aggrapparti al dolore. Vorrei tu smettessi di guardarti vedendo solo la parte sbagliata, vorrei la smettessi di addossarti in silenzio le colpe che nessuno ti dà, vorrei che ti vedessi come sei e non come ti convinci di essere.” La famiglia ha poi ringraziato il sindaco Basile e la rettrice Giovanna Spatari che hanno organizzato l’evento; ma anche i docenti universitari, i medici del Policlinico di Messina, il vescovo Giovanni Accolla e il comando dei Carabinieri di Messina.
L’appello rivolto alle istituzioni è quello di pene certe e del carcere a vita per gli autori di femminicidio. “Sara vive” è l’urlo di Claudio e della famiglia che continuerà a dare voce alla 22enne scomparsa e gridare giustizia per una vita strappata troppo presto a questo mondo.