Trapani

Fermo di 2 mesi e multa di 10mila euro a ong Mediterranea

Mano durissima contro la nave Mediterranea Saving Humans, dell’omonima ong italiana, sbarcata a Trapani il 24 agosto, dopo aver disatteso all’ordine del ministero dell’Interno di raggiungere Genova. Imposto un prolungato fermo, uno dei più lunghi da quando è entrato in vigore il decreto Piantedosi

di Chiara Scucces -

Il prefetto di Trapani, per conto del ministero dell’Interno, ha notificato al comandante e all’armatore della nave Mediterranea, della omonima ong, 60 giorni di fermo e una multa per 10 mila euro. “Uno dei più pesanti provvedimenti in applicazione del decreto Piantedosi – dice la ong – che in questi tre anni abbiano colpito le imbarcazioni della flotta civile di soccorso: cioè la nave in catene per due mesi”. La nave è stata fermata per aver fatto sbarcare a Trapani, lo scorso 23 agosto, 10 naufraghi a cui era stato assegnato invece il Pos a Genova. Secondo quanto denunciato dagli attivisti “le persone erano state gettate in mare da un gommone di tipo militare sotto i loro occhi”. Nel gruppo di migranti anche tre minori non accompagnati. “Le onde in mare erano alte più di due metri e mezzo”, spiega la ong, “e la Liguria non era raggiungibile”, spiegano dalla Mediterranea Saving Humans. “Secondo il governo, Mediterranea è colpevole per aver voluto garantire al più presto possibile le necessarie cure mediche e psicologiche a terra a queste 10 persone – prosegue – Esseri umani, gettati con violenza in mare dai trafficanti e miliziani libici la notte di giovedì 21 agosto in acque internazionali e da noi soccorse e sbarcate nel porto di Trapani nella serata di sabato 23. E dunque quale sarebbe il grave reato che abbiamo commesso? “

Nei giorni scorsi, Mediterranea aveva presentato un esposto penale alla Procura della Repubblica di Trapani; l’esposto ricostruiva i fatti verificatisi durante la missione di ricerca e soccorso che ha poi portato al sequestro; all’Autorità Giudiziaria si chiedeva di indagare e di individuare le responsabilità dei reati commessi da miliziani e trafficanti libici.

In tanti hanno mostrato vicinanza all’equipaggio della nave ferma al porto di Trapani; una delegazione del PD era salita a bordo dell’imbarcazione, come anche il primo cittadino. La durata del fermo arriva in un contesto teso, tra proteste, solidarietà e un acceso dibattito sulle politiche migratorie italiane e il ruolo delle organizzazioni umanitarie nel Mediterraneo.