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Festa di accoglienza per la famiglia Tamer rifugiati siriani

Khaled e la moglie sono arrivati in Italia, il 7 ottobre scorso

di Chiara Scucces -

In fuga dalla Siria verso i campi profughi del Libano. Ma alla frontiera il marito viene catturato e portato in un campo di prigionia. La giovane moglie, con un bimbo nato da pochi mesi, riesce a fuggire con la sua famiglia. Per nove anni Atlal Kkra, 36 anni, ha atteso il ritorno del marito, sostenuta dalla sua famiglia e dal fratello di lui. Nelle prigioni siriane, dov’era finito perché si era rifiutato di imbracciare un fucile contro il suo popolo, Khaled è stato torturato e ha rischiato più volte di morire. Khaled e la moglie sono arrivati in Italia, il 7 ottobre scorso. Prima a Roma, poi a Comiso; hanno trovato una casa in affitto, hanno iniziato a studiare l’italiano, il figlio di 10 anni ha cominciato a frequentare la scuola. In estate è nata una bimba, che oggi ha quasi 4 mesi. La giovane famiglia siriana ha raccontato la propria storia venerdì scorso, durante una festa denominata “Un soffio di pace tra venti di guerra” che si è svolta nel salone della chiesa di Sant’Antonio. Ci siamo fatti raccontare la loro storia