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Festa San Giorgio a Ibla? Si, no, forse…

La festa di San Giorgio a Ragusa Ibla si svolgerà solo se arriveranno comunicazioni ufficiali in merito al rango di patrono del santo cavaliere, altrimenti tutto rimarrà congelato. In ogni caso il comitato ha fissato per fine maggio le date della festa, in attesa di notizie ufficiali da Roma.

di Redazione -

La festa di San Giorgio a Ragusa Ibla si farà? Si, ma solo se arrivano novità in merito al doppio patrono della città capoluogo. Parola di Stefano Avola, portavoce dell’associazione culturale San Giorgio che precisa alcune sue dichiarazioni dei giorni scorsi che avevano scatenato un pò di caos. “Ho chiarito che sì la festa è programmata per il 24, 25 e 26 maggio e che si terrà, sicuramente, nel caso in cui dovessero finalmente emergere le novità, particolarmente attese, dal Vaticanom, dice Avola. Una notizia di cui restiamo ancora in attesa da Roma, sebbene non si comprenda il motivo per cui sia già trascorso così tanto tempo. Anche perché ci erano state fornite rassicurazioni specifiche e che la città di Ragusa sarebbe potuta rientrare tra le eccezioni contemplate. Di certo, però, non sarebbe possibile né tantomeno concepibile che una festa come quella di San Giorgio, proprio per il ruolo che ha avuto nel corso dei secoli per la città di Ragusa, si tenga in tono minore. Quindi, se novità non ci saranno, giocoforza tutto potrebbe rimanere congelato. Naturalmente, per quanto ci riguarda, auspichiamo che tutto possa risolversi in tempi ristretti e che le celebrazioni del glorioso patrono di Ragusa possano regolarmente svolgersi così come da immemore tradizione”. La vicenda è ormai nota, dal Vaticano è arrivata la comunicazione che Ragusa può avere un solo patrono individuato in San Giovanni. Una dichiarazione che ha offeso i sangiorgiari e in generale i devoti e si è prospettata l’idea di non fare per nulla festa con i festeggiamenti esterni. Il comitato fa sapere, e lo ribadisce, che attende da qui alla festa liturgica una comunicazione ufficiale del vescovo, mons. Giuseppe La Placa, e del dicastero vaticano proposto, affinché si pronuncino in merito alla questione dei santi patroni. Intanto i cittadini si dividono tra chi sostiene che occorre una risposta chiara e certa, e preferibilmente conciliante, e chi invece ribadisce che la festa va fatta comunque e con le solite modalità, al di là delle ultime vicende, insomma senza proteste che rischiano di sembrare dei ricatti.