Politica

Finanziaria: l’Ars approva riserve ai Comuni, scontro in aula

Rimangono ancora da votare le tabelle e il maxi emendamento

di Redazione -

La seduta dell’Ars ha preso avvio all’1.35, segnando l’inizio di una lunga attesa di 15 ore caratterizzata da colloqui, riunioni e trattative a Palazzo dei Normanni in merito al maxi emendamento alla finanziaria. Tuttavia, appena iniziata la sessione in aula, è subito scoppiato uno scontro. Le opposizioni hanno insistito sulla riscrittura dell’articolo contestando alcune norme, ma governo e maggioranza hanno resistito, supportati dalla forza numerica, superando persino il voto segreto richiesto, comma per comma, dalla minoranza. In particolare, Antonello Cracolici del Pd ha chiesto il voto segreto.

Dopo circa tre ore e mezzo, l’Ars ha approvato l’articolo, ma la seduta è stata successivamente sospesa. Rimangono ancora da votare le tabelle e il maxi emendamento. Il governo è riuscito a evitare il voto segreto in quattro votazioni, cadendo solamente su emendamenti presentati dall’opposizione.

Durante la sessione, è stata cancellata la norma che prevedeva risorse per il comune di Cerda (un milione di euro), mentre è stato aumentato a tre milioni di euro lo stanziamento per i Comuni in difficoltà a causa dei flussi migratori, includendo anche Trapani, Ragusa, Porto Palo di Capo Passero e Lampedusa, oltre a Pantelleria, Pozzallo, Modica, Augusta, Siculiana e Porto Empedocle. Inoltre, è stato introdotto l’obbligo per gli enti locali di restituire i fondi se non rispettano le forme di democrazia partecipata, e sono stati negati i fondi per Monreale (Palermo) e Caltagirone (Catania).