Catania
Finta rapina per truffare l’assicurazione: denunciati titolare e dipendente di una stazione di servizio
Denunciati entrambi per simulazione di reato
Avevano denunciato una rapina a mano armata nei minimi dettagli, parlando di pistole, minacce e denaro rubato. Ma la ricostruzione si è rivelata un castello di carte. I Carabinieri della Stazione di Guardia Mangano hanno infatti smascherato un’ingegnosa messinscena, frutto – secondo le prime ricostruzioni – di un piano orchestrato per truffare l’assicurazione.
Una rapina raccontata con dovizia di particolari
Tutto era cominciato nel tardo pomeriggio, intorno alle 17.30, quando un 51enne di Santa Venerina, titolare di una stazione di servizio lungo la SS114, si era presentato in caserma denunciando di aver subito una rapina a mano armata. Secondo il suo racconto, un uomo armato di pistola si sarebbe introdotto nel suo ufficio mentre lui e un dipendente 33enne di Aci Catena stavano contando l’incasso della giornata – circa 1430 euro – per poi fuggire rapidamente verso Acireale.
L’uomo aveva spiegato che la stazione non era dotata di sistemi di videosorveglianza, ma aveva tenuto a precisare che l’attività era coperta da una polizza assicurativa contro le rapine. Una dichiarazione che non è sfuggita ai militari.
I sospetti e l’indagine: nessuna rapina, tutto inventato
I Carabinieri hanno subito avviato una minuziosa attività investigativa, ascoltando testimoni e visionando le immagini di videosorveglianza di esercizi vicini. Ed è proprio grazie a questi accertamenti che è emersa una verità diversa: nessuna rapina era mai avvenuta. Nessun individuo armato, nessuna fuga. Tutto era stato costruito a tavolino.
Convocato per ulteriori chiarimenti, il dipendente ha ammesso tutto: la somma di denaro era stata prelevata dallo stesso titolare per inscenare il furto e ottenere il rimborso assicurativo. Una confessione che ha posto fine alla farsa.
Denunciati entrambi per simulazione di reato
Per questi motivi, entrambi gli uomini – titolare e dipendente – sono stati denunciati in concorso per simulazione di reato, ferma restando la loro presunzione d’innocenza fino a eventuale sentenza definitiva. Spetterà ora all’Autorità Giudiziaria valutare i profili di responsabilità.