Attualità

Fiscalità di sviluppo, Confcommercio: “Serve una strategia”

Nuovo regime di fiscalità di sviluppo per la Sicilia

di Sergio Randazzo -

Un’occasione storica per il rilancio economico della Sicilia. Così Confcommercio Sicilia accoglie con favore l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del nuovo regime di fiscalità di sviluppo riservato all’Isola. Una novità assoluta a livello nazionale, che permetterà alla Sicilia – prima regione in Italia – di adottare politiche fiscali attrattive per investitori stranieri, pensionati non residenti, imprenditori e cittadini europei ed extraeuropei.

“Si tratta di una svolta epocale – dichiara Gianluca Manenti, presidente regionale di Confcommercio Sicilia – che può davvero diventare un motore di crescita per il commercio, i servizi, i trasporti e il turismo. Ma va affiancata da misure concrete e operative”.

Confcommercio, in quanto organizzazione maggiormente rappresentativa nei settori coinvolti, chiede alla Regione e al Governo nazionale di non fermarsi alla norma, ma di adottare fin da subito un piano regionale per attrarre investimenti, creare nuova occupazione, semplificare l’accesso ai benefici e offrire assistenza reale agli operatori economici.

Una delle chiavi, secondo Confcommercio, è promuovere il turismo residenziale, valorizzando la Sicilia come meta ideale per pensionati e professionisti europei, grazie ai vantaggi fiscali ma anche alla qualità della vita. Per farlo, servono azioni mirate, come il potenziamento delle rotte internazionali e dei voli diretti con le principali capitali europee – soprattutto da Regno Unito, Germania e paesi scandinavi – e l’attivazione di sinergie pubblico-private per un marketing territoriale efficace.

Altro nodo cruciale è quello delle infrastrutture e dei trasporti. Per rendere davvero attrattiva la Sicilia, è necessario migliorare l’accessibilità interna, l’intermodalità tra porti, aeroporti e aree periferiche, e garantire collegamenti fluidi all’interno dell’Isola.

Confcommercio Sicilia si dice pronta a collaborare con Regione, Governo nazionale e amministrazioni locali per costruire un Piano d’azione integrato, in grado di trasformare l’intera regione in un modello di sviluppo per il Mezzogiorno.