Ambiente

Fiume Gela, ancora emergenza ambientale

Acque nere e odori nauseanti

di finmedia -

Un’altra giornata nera, in tutti i sensi, per il fiume Gela. Una patina scura e oleosa è tornata a coprire le acque, con un odore acre che ha allarmato subito i residenti. Dal letto del fiume fino al mare, lo scenario è sempre lo stesso: reflui sospetti, aria irrespirabile e un’emergenza ambientale che sembra non trovare mai fine. I primi a lanciare l’allarme sono stati alcuni cittadini, che hanno segnalato la presenza di acqua nera, probabilmente riconducibile a scarichi fognari, in un’ampia porzione del fiume. Sul posto, allertato dai residenti, è arrivato anche il senatore Pietro Lorefice. Insieme a lui, gli uomini della Capitaneria di Porto e i tecnici dell’Arpa.Nel giro di qualche ora dalla prima segnalazione i tecnici hanno avviato i prelievi per capire da dove arrivi la sostanza e cosa contenga. Si esclude al momento un guasto all’impianto di sollevamento dei reflui, già in passato finito nel mirino. Sul posto anche i tecnici di Caltaqua, gestore del sistema idrico, che però non hanno rilevato anomalie o sversamenti riconducibili alla rete pubblica. Ma il problema rimane. Sono numerosi gli scarichi presenti lungo il corso del fiume, molti dei quali riconducibili ad aziende di piccole e medie dimensioni. Attenzionati anche gli affluenti Cimia e Maroglio, e l’impianto industriale dell’ex area ASI. Nel frattempo, la Procura si accinge ad aprire l’ennesimo fascicolo per inquinamento ambientale contro ignoti. Si indaga per capire chi stia sversando, in che quantità e da quanto tempo. Intanto, il fiume continua a trascinare verso il mare un carico invisibile ma potenzialmente pericoloso. E intorno, resta solo un silenzio pesante come la melma che galleggia sull’acqua.