Palermo

Forniva auto ai latitanti, confiscati beni per 26 milioni VIDEO

Il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della Procura della Repubblica - DDA, ha emesso un decreto di confisca del patrimonio di Rosario Castello, 72 anni, per un valore complessivo di oltre 26 milioni di euro, eseguito dai finanzieri del Comando Provinciale di Palermo

di Sergio Randazzo -

Ammonta ad oltre 26 milioni di euro la confisca dei beni eseguita stamattina dalla guardia di finanza di Palermo, al patrimonio di Rosario Castello, 72 anni, noto imprenditore attivo nel settore del commercio di autovetture di lusso, già condannato con sentenza passata in giudicato per concorso esterno in associazione di stampo mafioso, perché ritenuto soggetto “a disposizione” di Cosa nostra. La sua attività imprenditoriale nel commercio di autovetture ha contribuito attivamente al mantenimento e al consolidamento dell’organizzazione criminale, fornendo regolarmente autovetture “pulite” per l’uso di latitanti, tra cui esponenti del mandamento mafioso di Brancaccio. Inoltre, ha messo a disposizione luoghi sicuri per “riunioni riservate” tra uomini d’onore. Il 72enne avrebbe anche agito come “prestanome” per le famiglie mafiose di Corso dei Mille e Brancaccio. Il procedimento di prevenzione, derivato dalle sentenze di condanna, ha rivelato una marcata sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio effettivo dell’imprenditore e della sua famiglia. Nel 2014, il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, seguendo le indagini della guardia di finanza, ha ordinato il sequestro del patrimonio di Castello. Dopo il completamento del processo, è stata ora confermata la confisca definitiva dei seguenti beni: un compendio aziendale di 3 società e relativo capitale sociale, 4 fabbricati commerciali, 2 ville di pregio, 15 rapporti bancari e finanziari, per un valore totale stimato in oltre 26 milioni di euro.