Catania

Freedom Flotilla verso Gaza, dieci imbarcazioni al largo di Creta

Una barca danneggiata dalla tempesta

di Sergio Randazzo -

Sono giunte all’estremità orientale di Creta le dieci imbarcazioni partite da Otranto e da Catania nei giorni scorsi, parte della Freedom Flotilla Coalition e della missione Thousand Madleens to Gaza. L’obiettivo è raggiungere la Striscia di Gaza e rompere il blocco imposto da Israele, come già tentato da altre imbarcazioni della Flotilla fermate nelle scorse settimane.

Una barca danneggiata dalla tempesta

Una delle barche è stata gravemente danneggiata dal maltempo che si è abbattuto ieri nella zona e, molto probabilmente, non potrà riprendere il mare. A bordo vi erano italiani, francesi e danesi, che adesso stanno valutando come proseguire il viaggio, considerando che tutti non potranno essere ospitati sulle altre nove imbarcazioni della missione.

In attesa della “Conscience”

I dieci natanti di piccole dimensioni sono ora in attesa della Conscience – la coscienza dei popoli, nave partita da Otranto lo scorso 30 settembre, che porta a bordo medici, infermieri e giornalisti. Secondo gli organizzatori, proprio queste figure sono tra i principali obiettivi delle autorità israeliane, per ostacolare le cure ai feriti e impedire la diffusione di informazioni su quanto accade a Gaza.

Le dichiarazioni degli organizzatori

Michele Borgia, portavoce italiano della Freedom Flotilla, ha sottolineato che “non portiamo solo prodotti alimentari ma aiuti umani. La nostra azione è politica”. Dal movimento viene ribadito che la Conscience non è solo una nave, ma “un atto di resistenza internazionale, un fronte di popoli contro il colonialismo e il potere finanziario globale che alimenta guerre e tensioni per continuare a speculare sulla vita e sulla morte”.

La strategia delle “Mille barche”

Gli organizzatori della missione Thousand Madleens spiegano che il principio strategico è inviare “mille barche finché il mondo non potrà più distogliere lo sguardo e Israele non potrà più fermare ogni barca”. Un messaggio forte, che dalla punta est di Creta guarda a Gaza con determinazione e con la speranza di sensibilizzare la comunità internazionale.