Cronaca
Frode alimentare in Sicilia: arance egiziane spacciate per siciliane
Due aree di servizio nel mirino sulla Catania-Palermo. Denunciato il titolare
Arance egiziane vendute come Tarocco Rosso di Sicilia IGP: è quanto scoperto in due aree di servizio contigue lungo l’autostrada Catania-Palermo, dove la Polizia di Stato ha sequestrato il prodotto e denunciato il titolare per frode in commercio. Una truffa ai danni dei consumatori e, soprattutto, dei produttori locali che puntano sulla qualità e sulla tracciabilità.
L’intervento del Consorzio: “Difendiamo un’eccellenza siciliana”
“Vedere queste frodi in Sicilia, ai danni di un prodotto d’eccellenza, fa ancora più male”, ha commentato Gerardo Diana, presidente del Consorzio di Tutela dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP, esprimendo soddisfazione per l’intervento della task force. Diana sottolinea l’importanza delle verifiche per tutelare non solo la filiera produttiva ma anche i consumatori: “Più un prodotto è conosciuto, più è esposto a contraffazioni e illeciti”.
Oltre 200 controlli nel 2024: la lotta alla contraffazione continua
Il Consorzio ha intensificato l’attività di vigilanza grazie anche alla recente riforma europea sulle Indicazioni Geografiche (IG). Solo nel 2024 sono stati effettuati circa 200 controlli in Italia e all’estero, che hanno portato alla segnalazione di numerosi casi di uso improprio del marchio, sia nel prodotto fresco che nei trasformati. Tra i casi più recenti, la scoperta di una spremuta venduta in una catena di supermercati nazionali con l’indicazione “Arancia Rossa di Sicilia”, non autorizzata dal Consorzio.
Tutela del marchio e rispetto dell’ambiente
“La tutela è tra i principali ruoli del Consorzio – aggiunge Diana – e va di pari passo con la difesa dell’ambiente e del paesaggio rappresentato dai nostri agrumeti. Le nostre azioni mirano a garantire la qualità del prodotto, il rispetto delle regole e la trasparenza verso il consumatore finale”.