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Gela assediata dal fuoco

Una giornata di fuoco, nel vero senso della parola, quella vissuta ieri a Gela. Almeno quattro incendi hanno messo in ginocchio la città, tenendo impegnati per ore i Vigili del Fuoco, le forze dell’ordine e i tecnici dell’ambiente. L’emergenza più grave in un capannone della zona industriale, dove a bruciare sono state tonnellate di plastica. Ma le fiamme hanno colpito anche la campagna e perfino la Riserva del Biviere

di finmedia -

Un venerdì di fuoco quello vissuto ieri in città, scossa da roghi scoppiati in diversi punti, dalla periferia nord all’ex area Asi. L’episodio più grave intorno alle 16:00, nella quarta strada della zona industriale di Brucazzi. Da un’area incolta, le fiamme si sono rapidamente spinte verso un capannone usato come deposito per materiali plastici. In pochi minuti, l’incendio è diventato ingestibile.

Le squadre dei Vigili del Fuoco sono arrivate a sirene spiegate. In supporto anche il nucleo interno della bioraffineria Eni, con mezzi schiumogeni. Le fiamme che hanno lambito la struttura, hanno rischiato di estendersi alla vegetazione e agli alberi e da lì alle aziende vicine, che a distanza di due anni hanno rivissuto l’incubo del rogo che distrusse il capannone della Pescagel. In pochi minuti l’aria è diventata irrespirabile, mentre una densa colonna di fumo nero e tossico si è alzata sopra la zona est della città.

Sul posto, anche i Carabinieri per garantire la sicurezza. Nessun ferito, nessun intossicato, ma l’allerta ambientale è alta. I tecnici dell’ARPA Sicilia avviano subito i controlli per verificare eventuali ricadute sulla salute pubblica. Sul posto, sono arrivati anche il sindaco Di Stefano e l’assessore Franzone.

L’incendio è stato domato solo all’1:15 di notte, dopo oltre dieci ore di lavoro ininterrotto. I danni sono pesanti. Ancora attive le operazioni di bonifica.

Ma quello della zona industriale non è stato l’unico fronte. Un altro incendio, nel pomeriggio, ha colpito le campagne attorno al lago Biviere. Le fiamme sono arrivate fino alla Riserva Naturale. Sul posto arriva un Canadair. I forestali giunti in supporto da Riesi, hanno dovuto fare i conti con la mancanza d’acqua: nella zona non esiste un punto di approvvigionamento.

La mattina, invece, è la zona ovest a bruciare. Tra la Sp 8 per Butera e via Liszt, le fiamme hanno divorato ettari di sterpaglia e un campo di frumento, arrivando a pochi isolati dall’Istituto Alberghiero, prontamente evacuato per via del fumo acre.

Una giornata da bollino nero, con fuochi che hanno minacciato case, aziende, natura. Le indagini sono in corso. Un test durissimo per uomini, mezzi e istituzioni. Ora si guarda ai danni, ma soprattutto alla prevenzione. Perché la stagione estiva è appena iniziata.