Caltanissetta

Gela città telesorvegliata anche nei fatti

Gela è davvero una città videosorvegliata, con un sistema all’avanguardia che da ora in poi potrà essere usato dalle forze dell’ordine per combattere ed in alcuni casi prevenire i crimini.

di finmedia -

’Gela città videosorvegliata”, racconta così un cartello che domina l’ingresso della città sin dall’era Crocetta.

Un cartello che per decenni ha raccontato però una bugia ma che oggi, dopo un infinito iter burocratico, finalmente risponde alla realtà.

Perché da ieri Gela è davvero una città videosorvegliata, con un sistema all’avanguardia che da ora in poi potrà essere usato dalle forze dell’ordine per combattere ed in alcuni casi prevenire i crimini.

Solo nell’ultimo anno, la risoluzione di gran parte dei reati è stata possibile solo grazie ai sistemi di videosorveglianza installati da privati cittadini. Due su tutti, la sparatoria al Gb Oil dove l’occhio elettronico raccontò per filo e per segno prima la rissa e poi lo sparo di Di Giacomo e la sanguinosa spedizione punitiva in via Generale Cascino, che solo per un fortunato caso non culminò in omicidio. Anche in quel caso, la videocamera dell’attività commerciale raccolse tutte le immagini che poi finirono in mano agli inquirenti.

Il nuovo sistema presentato ieri in commissariato, consentirà adesso alle Forze dell’Ordine di avere già disponibili le immagini della città, senza la perdita di tempo prezioso nel doverle cercare tra le varie video camere private.

A Gela da oggi ci sono 26 i punti di osservazione, 93 telecamere che riescono a leggere le targhe ed a seguire gli spostamenti anche per una settimana. Dalla sala controllo della polizia i dati vengono memorizzati in un software. In ognuna delle due sale operative sono presenti tre monitor. Le immagini si possono zoomare e definire persino gli oggetti distanti.

Il transito dei veicoli può essere ricostruito cronologicamente, attraverso il numero di targa.

Un impianto all’avanguardia che servirà anche da deterrente come spiega l’architetto Tonino Collura che ne ha curato per il Comune la messa in opera.

L’impianto è stato realizzato con un investimento di 400mila euro di fondi comunali. Nei prossimi mesi si aggiungeranno altri 250 mila euro del Pon Legalità del Ministero dell’interno, che implementeranno ulteriormente i varchi videosorvegliati e consentiranno la realizzazione di una terza sala di controllo presso il Comando della Polizia Municipale.