Cronaca
Gela, due minorenni rapinano gioielleria, presi in poche ore
Un’azione fulminea, sotto gli occhi dei passanti, finita con l’arresto dei giovani responsabili
È il 19 agosto, pieno pomeriggio. Le strade del centro storico di Gela sono affollate, quando due ragazzi arrivano a piedi con addosso tute da lavoro, volto coperto e pesanti mazze in mano. Si fermano davanti a una gioielleria di via Damaggio Fischetti. Davanti a clienti e commercianti attoniti, iniziano a colpire con forza il vetro blindato della vetrina.
Sono colpi violenti, ripetuti, che richiamano l’attenzione di tutti. In pochi secondi la lastra cede. I due afferrano quanti più preziosi riescono e fuggono tra i vicoli. Valore della refurtiva: circa 40mila euro. Ma durante la fuga, parte dei gioielli cade a terra. Le telecamere mostrano alcuni passanti che raccolgono quei preziosi senza mai riconsegnarli. Il piano dei due giovani è improvvisato: avevano acquistato mazze e guanti solo poche ore prima. Subito dopo il colpo si cambiano d’abito in un parcheggio della zona, pensando di non lasciare tracce. Ma uno dei due si ferisce a una mano, e le telecamere di sorveglianza hanno ripreso ogni istante dell’assalto.
Gli investigatori del commissariato ricostruiscono la dinamica in tempi rapidissimi. In poche ore i due vengono identificati e arrestati. Durante le perquisizioni vengono recuperati abiti, tute e arnesi usati per la spaccata. Della refurtiva, però, ancora nessuna traccia. Il procuratore per i minorenni parla di una realtà inquietante: ragazzi poco più che adolescenti capaci di organizzare un assalto violento in pieno giorno. Un fenomeno che richiama le atmosfere di Arancia Meccanica, dice, ma che affonda le radici nelle fragilità delle famiglie e in un tessuto sociale che troppo spesso abbandona i più giovani.
Un caso che scuote la città, anche per un altro dato: nessuno, tra i passanti e i commercianti, ha avvisato subito le forze dell’ordine della presenza di due ragazzi armati di mazze in pieno centro. La spaccata del 19 agosto resta così un doppio segnale: da un lato la capacità della polizia di intervenire rapidamente, dall’altro il silenzio e l’indifferenza che hanno lasciato campo libero a due minorenni pericolosi e disperati.