Caltanissetta

Gela. Licenziato illegittimamente minaccia di darsi fuoco

Si è presentato questa mattina davanti a Palazzo di Giustizia di Gela con un piccolo bidone con dentro della benzina, si è legato una catena al collo e ha iniziato la sua protesta silenziosa.

di finmedia -

Venne licenziato tre anni fa per non aver rispettato un ordine dei suoi superiori ma una sentenza stabilì che lo aveva fatto per evitare un grave inquinamento. Oggi Salvatore Comandatore, capobarca del servizio guardiafuochi della Società Archimede, che si occupa della sicurezza del Porto Isola Eni, si è incatenato davanti al Tribunale e ha minacciato di darsi fuoco. Chiede solo che venga rispettata la sentenza che lo reintegra al lavoro.I fatti risalgono al 2020 quando l’Archimede licenziò Comandatore perché ritenuto responsabile di non avere rispettato un ordine impartito dai due capiturno.

Il capobarca si sarebbe rifiutato di aspirare e mettere in appositi bidoni l’acqua della sentina della motobarca “Liberante”. Comandatore disse no e denunciò l’illegittimità del licenziamento. Nel corso della raccolta delle prove venne valutata la mancanza delle condizioni di sicurezza, nonchè l’assenza dei necessari dispositivi di protezione individuale ma soprattutto che Comandatore si sarebbe rifiutato di versare in mare l’acqua di sentina contaminata da gasolio per evitare un pesante inquinamento.

Il Tribunale gli diede ragione disponendo il risarcimento danni e la reintegra ma ad oggi nulla si è mosso. E per questo il capobarca oggi ha scelto di protestare platealmente.