Agrigento

Giustizia: quale futuro per i precari pnrr?

Precari Giustizia PNRR. L'attesa è tutta concentrata sull'incontro di queste ore tra i vertici ministeriali e le sigle sindacali

di Pinella Rendo -

L’aria nei tribunali e nelle procure di tutta la Sicilia, da Ragusa ad Agrigento, è densa di incertezza. Centinaia di lavoratori, assunti per velocizzare e digitalizzare la giustizia attraverso i fondi del PNRR, vedono avvicinarsi la scadenza contrattuale del 30 giugno 2026 senza garanzie di un futuro certo. Nonostante il loro contributo sia stato decisivo nel ridurre l’arretrato e migliorare i servizi, il piano di stabilizzazione preannunciato dal Ministero della Giustizia appare insufficiente, generando un allarme che coinvolge sindacati e politica.

L’attesa è tutta concentrata sull’incontro di queste ore tra i vertici ministeriali e le sigle sindacali, appuntamento che segue quello del 12 novembre scorso. Da un lato, l’Amministrazione ha rassicurato, confermando l’avvio a breve delle procedure di stabilizzazione – da concludersi entro l’anno – per figure tecniche cruciali come contabili, statistici, informatici e analisti di organizzazione.

Dall’altro, emerge la pesante ombra di una stabilizzazione a macchia di leopardo. Come sollevato dalla deputata PD Maria Stefania Marino, che ha depositato un’interrogazione al Ministro Carlo Nordio, l’ipotesi è che l’esecutivo intenda assorbire solo 6.000 dei 12.000 lavoratori complessivi a livello nazionale.

“Non si può parlare di riforma della giustizia e contemporaneamente scaricare chi ha reso possibili i progressi del PNRR,” ha tuonato la deputata. In Sicilia, questa scelta significherebbe la perdita di competenze ormai parte integrante del sistema e un inevitabile e grave aggravamento della situazione operativa degli uffici giudiziari che, grazie a questi professionisti, avevano finalmente iniziato a respirare. La palla passa ora al tavolo ministeriale, dove si deciderà se blindare i progressi del PNRR o far regredire la giustizia isolana.