Attualità

I dipendenti Amat incrociano le braccia

In una giornata di mobilitazione sociale, sia il trasporto urbano a Palermo che il settore metalmeccanico in Sicilia si fermano in segno di protesta

di Redazione -

Dopo la protesta di sabato 10 febbraio sono tornati a scioperare per otto ore i lavoratori dell’Amat. L’astensione da lavoro – indetta da Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisal, Ugl Trasporti, Cobas Trasporti e Orsa Trasporti per il mancato rinnovo del contratto aziendale – è iniziata alle 9, fino alle 17, per gli autisti di bus e tram; mentre tutti gli altri lavoratori degli impianti fissi, officina e deposito, amministrativi e tutti i servizi ausiliari, per l’intero turno di servizio. Oltre al tema centrale del contratto di servizio, i lavoratori aspettano ancora molte risposte come quelle sul passaggio a full time di chi ancora non lo è, l’istituzione del buono pasto, la revisione dell’indennità e super bonus.

Una situazione – secondo i sindacati – che ricade negativamente non solo sui lavoratori dell’Amat che ne stanno subendo le relative conseguenze, ma anche sui cittadini che ne pagano il costo più alto vista la progressiva riduzione del servizio loro giornalmente erogato con una media attuale di 150 bus contro i 300 bus di una volta.

Scioperi anche nel settore metalmeccanico. Diversi presìdi in Sicilia per sensibilizzare la politica sulle morti nei cantieri, dopo l’ultima tragedia avvenuta a Firenze. “Ogni vita persa è un monito: la sicurezza sul lavoro non può essere compromessa. Chiediamo – dicono i sindacati – azioni concrete e normative più stringenti per proteggere chi costruisce il nostro futuro”.