Attualità

I funerali di Umberto Bonincontro

Un sacerdote che ha unito Modica

di Emiliano Di Rosa -

C’è una bella canzone che si intitola Il mare calmo della sera: si addice a padre Umberto Bonincontro che domenica è morto lasciando un ricordo prezioso a tutta la comunità modicana. La sua serenità e la sua gentilezza dell’animo e delle maniere da un lato, il carisma dall’altro. Raro imbattersi in figure simili. Non a caso i funerali di stamattina hanno visto la partecipazione di tre generazioni di modicani appartenenti a tutte le sfumature sociali, politiche, culturali della città. Perché questo prete è stato prima di tutto ministro di Dio per i cattolici ma anche padre spirituale di tanti laici e non credenti. Fu tra i primi a captare e attuare a livello locale l’integrazione e il rispetto con le altre religioni, è stato anche un collega giornalista e forse ciò ha inciso nella sua abilità comunicativa. Gratitudine è la parola che abbiamo percepito nell’aria oggi durante i funerali celebrati dal vescovo di Noto Salvatore Rumeo. Domani di celebra la festa di San Pietro copatrono di Modica, Umberto Bonincontro venne ordinato sacerdote proprio il 29 giugno del 1963, per pochi giorni non è arrivato a celebrare i 60 anni di sacerdozio ma poco importa rispetto al patrimonio religioso e umano che lascia a tutta la città di Modica. Prima una sorta di linea immaginaria che disegniamo tra le chiese di San Pietro, il Santissimo Salvatore e il Santuario della Madonna delle Grazie, i luoghi più significativi della sua lunga missione, poi allarghiamo lo sguardo fino a comprendere tutta la città di Modica e tutte le persone, tantissime, che gli hanno voluto bene e bene da Umberto hanno ricevuto.