Notizie

Il fratello di Luca Cammalleri, ‘Ho smesso di vivere da un anno, vivo per lui’

Da un anno - prosegue Pietro - mandiamo soldi, ogni mese andiamo in Romania

di Redazione -

“Non credevo nella mia vita di dover vivere tutto questo, siamo terrorizzati, traumatizzati, vogliamo solo che tornino in Italia e che possano avere un processo equo”.

Il dolore del fratello

Vado a lavorare solo per lui, tutto quello che faccio è per Luca. Ho smesso di vivere da un anno perché tutte le mie energie mentali, fisiche ed economiche le uso per lui. Lo guardo e mi si stringe il cuore. Non si può vivere sapendo che hai un fratello in quel posto, in quelle condizioni, e non sapere come riuscire a pagare tutto”. Pietro Cammalleri, fratello di Luca, detenuto con Filippo Mosca in Romania, dai primi di maggio dell’anno scorso, è distrutto. Tra qualche giorno sarà trascorso un anno di detenzione nel carcere di Porta Alba, a Costanza, in Romania, e la vita gli è cambiata dall’oggi al domani. “Da quel giorno – dice Pietro. Intervenuto oggi a Palazzo dei Normanni, all’iniziativa organizzata da ‘Nessuno tocchi Caino’ – è iniziata la mia guerra. Mio fratello sta malissimo, è ingrassato almeno venti chili perché là dentro, non facendo nulla tutto il giorno, trova nel cibo uno sfogo. Mi dice che il cibo del carcere è immangiabile, quindi, sono costretti ad acquistare cibo allo spaccio costa quattro volte di più della media. Da un anno – prosegue Pietro – mandiamo soldi, ogni mese andiamo in Romania e tra avvocati, viaggi, soggiorno per stare vicino a loro, siamo economicamente distrutti. Quando all’improvviso una famiglia normale si ritrova un familiare detenuto all’estero chi aiuta?”, si chiede Pietro.