Palermo

Il Gip di Firenze sequestra 10,8 milioni a Dell’Utri

di Sergio Randazzo -

A Firenze è stato eseguito un sequestro di 10 milioni e 840.000 euro nei confronti di Marcello Dell’Utri e della moglie Miranda Ratti, su ordinanza del gip Antonella Zatini su richiesta della procura distrettuale antimafia. Tuttavia, a Palermo, il tribunale ha respinto la richiesta della procura di sottoporre l’ex senatore di Forza Italia alla sorveglianza speciale e di sequestrare i suoi beni per la confisca, poiché i giudici ritengono che Dell’Utri non rappresenti più un pericolo sociale.

Il provvedimento del tribunale di Palermo è datato 13 marzo. L’ordinanza di Firenze è del 12 marzo e segue una diversa strada: stabilisce che Dell’Utri, condannato con sentenza definitiva per concorso esterno in associazione di tipo mafioso nel 2014, avrebbe dovuto comunicare le variazioni patrimoniali in conformità alla legge Rognoni-La Torre. Poiché non lo ha fatto, è stato disposto il sequestro. Il gip Zatini ha individuato 10,8 milioni di euro da sequestrare, basandosi su flussi di denaro nei conti correnti di Dell’Utri e della moglie, rilevati dalla Dia fiorentina.

Tra questi flussi, ci sono numerosi bonifici e prestiti da Silvio Berlusconi a Dell’Utri e alla moglie, che il gip considera indebitamente non comunicati alle autorità. In particolare, si menzionano bonifici mensili che corrispondono a un accordo riferito da un dirigente berlusconiano, Giuseppe Spinelli, riguardo a un pagamento di 30.000 euro al mese a Dell’Utri. Gli avvocati di Dell’Utri sostengono che i sequestri riguardino somme di denaro ricevute in modo lecito da Berlusconi per ragioni di affetto e gratitudine, già noti e oggetto di precedenti indagini senza esito.

Dall’altra parte, l’avvocato Giorgio Perroni, rappresentante della famiglia Berlusconi, respinge l’idea che i pagamenti siano stati effettuati per comprare il silenzio di Dell’Utri e accusa la procura di continuare a diffamare Berlusconi nonostante smentite precedenti.