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Il governo regionale ripesca la diga Disueri

Non più venti milioni, ovvero l’importo tagliato, ma settanta milioni. Ma mentre la diga rivede la luce, altri progetti rimangono al palo

di finmedia -

Dopo il tagli dei fondi di ieri, calato come una mannaia da Roma, la diga Disueri, uno dei simboli della crisi idrica siciliana e della fatiscenza delle infrastrutture, ottiene una seconda possibilità. L’assessorato regionale all’energia ha annunciato un rifinanziamento record: da 20 a 70 milioni di euro per consolidare e mettere in sicurezza l’infrastruttura, inserita ora nella classe B del Piano nazionale di interventi per la sicurezza del settore idrico, il Pnissi. L’obiettivo? Recuperare la capacità dell’invaso, oggi più che dimezzata rispetto ai 23 milioni di metri cubi teorici, e garantire un supporto essenziale all’agricoltura della zona.

Costruita negli anni ’50 e ricostruita negli anni ’70, la diga è da sempre minacciata dall’erosione del substrato gessoso su cui poggia. Gli interventi in programma mirano a salvaguardare la sponda sinistra e a prevenire ulteriori danni strutturali. Un risultato importante, considerando che il taglio dei fondi aveva destato non poche polemiche, soprattutto in un momento di emergenza idrica che sta colpendo duramente molte comunità siciliane.

Ma mentre la diga Disueri torna al centro delle priorità, a Gela altri progetti non hanno avuto la stessa fortuna. L’officina della gioventù, la riqualificazione dell’area nord del museo archeologico e il collegamento tra piazza Eleusi e la statale 115 sono stati cancellati, con un definanziamento di oltre sette milioni di euro. Il motivo? La mancata formalizzazione degli impegni di spesa entro la fine del 2022.

Per ora, il rifinanziamento della diga Disueri sembra una buona notizia in un panorama complesso, ma l’incertezza sulle infrastrutture idriche della Sicilia rimane alta. Con nuove verifiche sui fondi previste per gennaio 2025, il rischio di ulteriori tagli non è escluso. Riuscirà l’isola a garantire un futuro stabile alle sue risorse idriche? La risposta, come sempre, è appesa a un filo.