Attualità
Il patrimonio emotivo ed identitario di Leone al Pata Pata
Il sogno siciliano nelle foto di Peppino Leone. Concetto Prestifilippo presenta la sua opera sul grande fotografo ragusano nell'ambito della rassegna Autori & Libri, conversando a Sampieri. Una presentazione dalla quale è nato lo spunto di far nascere una Fondazione
Uno dei meriti più forti del fotografo ragusano Giuseppe Leone è stato trasformare un archivio personale in memoria collettiva: la sua operazione fotografica ha reso storici luoghi, persone, cambiamenti che altrimenti sarebbero svaniti. Le sue immagini raccontano “una Sicilia che non esiste più” eppure sopravvive nella nostra immaginazione. Da aprile dello scorso anno Peppino non c’è più, ma nessuno vuole che la sua opera scivoli nell’oblio; e allora un piccolo mattone alla sua memoria è stato posto grazie all’opera di Concetto Prestifilippo “Giuseppe Leone ovvero un sogno fatto in Sicilia”, presentato lo scorso fine settimana nell’ambito della rassegna “Autori & Libri, conversando a Sampieri”. Dialogando con il giornalista Andrea Cerra, Prestifilippo, ha voluto celebrare con contributi inediti tra cui un’intervista a Scianna e una lettera di Sciascia, la poetica visiva di Leone.
Sarebbe auspicabile, dunque, l’istituzione di una Fondazione a nome di Giuseppe Leone che potesse contenere, governare e conservare i 500 mila scatti che sono il film di una Sicilia che rischia i colpi dall’oblio e dalla dimenticanza. Peppino Leone non è stato soltanto un testimone: è stato la memoria visiva di una Sicilia fragile e potente. Con sensibilità, ironia, indignazione e umanità, ha raccolto e restituito istanti eterni. La sua fotografia non si limita a registrare: è la vita in immagine indelebile. Prossimo appuntamento per “Autori & Libri, conversando a Sampieri” al living del Pata Pata, giovedì alle 19,00 con la presentazione del libro di Daniela Montemagno dal titolo: “Anna Marchesini una e trina”.