Palermo

‘Il racket non c’è’, 31 esercenti a processo

Trentuno commercianti negano il pizzo: accusati di favoreggiamento ai boss. Oggi a Palermo la prima udienza del processo nei confronti di 31 vittime del racket e che hanno deciso di non denunciare

di Pinella Rendo -

Le prove sono incofutabili ma hanno negato di aver pagato il pizzo perché hanno deciso di non denunciare. Oggi a Palermo l’udienza preliminare di un processo “storico”. Per la prima volta le vittime di pizzo rischiano anche una condanna per favoreggiamento mafioso. Verrebbe da dire, oltre al danno la beffa. Un quadro desolante che era emerso nel 2021, a seguito di due operazioni antimafia messe a segno a Brancaccio e che ha fatto finire sul banco degli imputati proprio le presunte vittime ‘consenzienti’: per 31 persone, titolari di negozi e aziende, la Procura ha infatti chiesto il rinvio a giudizio e oggi si sono presentati davanti al gup  per l’udienza preliminare. Nessuno di loro ha mai denunciato ma quello che fa riflettere  è che preferiscono affrontare un processo con alto rischio di condanna pur di difendere chi invece gli chiedeva soldi per la cosca mafiosa di Brancaccio.  Nel processo contro chi non ha denunciato c’è ‘Addio Pizzo’ che opera a Palermo ed in Sicilia per promuovere una rivoluzione culturale contro le mafie e che si è costituita parte civile